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di Nando Cimino
 

A volte ci stupiamo, o forse ormai non più, ogni qualvolta leggiamo di tante notizie di “ordinario” malcostume che riguardano episodi di pizzo od ancor più frequentemente di assenteismo. Oggi, questi ultimi, siamo abituati a chiamarli i “furbetti del cartellino”; ma ai tempi della storia che sto per raccontarvi i cartellini non c'erano; eppure questa squallida vicenda venne ugualmente alla luce e l'epilogo fu veramente esemplare. Siamo a Termini Imerese nell'anno del Signore 1896 e tal Salvatore Campagna, custode del cimitero di Giancaniglia, obbligava tutti coloro che avevano bisogno dei servizi cimiteriali a pagare un “obolo” ovvero il pizzo; nonostante che, i servizi richiesti dal pubblico, rientrassero tra quelli da fornirsi a titolo gratuito e rientranti, come si legge in una apposita delibera comunale dell'epoca, nelle normali mansioni affidate allo stesso custode. Allo stesso peraltro veniva anche contestata la totale negligenza nell'annotare sull'apposito registro, il punto preciso dove venivano seppelliti i cadaveri dei termitani; per cui spesso il ritrovarli tra gli spazi della nuda terra, diventava una vera e propria caccia al tesoro. Ma c'è di più, anzi di peggio. Il Campagna infatti, che ricopriva pure il ruolo a pagamento di sagrestano della chiesa di Sales, oggi non più esistente, ogni qual volta se ne presentava l'occasione e pare che ciò accadesse spesso, abbandonava il posto di lavoro per andare a servir messa o a sbrigar altre religiose faccende. Ad un certo punto la situazione diventò talmente evidente ed insopportabile che tanti cittadini vessati, oltre che privati dei normali servizi, decisero di denunziare i fatti all'allora Commissario del Comune che, in prima istanza, convocò lo stesso custode per chiedere spiegazioni. Devo dirvi che alla lettura di ciò, personalmente mi è venuto da sorridere; il Campagna infatti, ammettendo l'addebito, si giustificava dicendo che la vita era cara, il salario comunale basso, e che quindi per poter campare chiedeva agli utenti il pagamento dei piccoli servizi richiesti. Incredibile ! A questo punto, con delibera della Giunta Comunale, conservata tra gli atti amministrativi dell'epoca presso la Biblioteca Liciniana della nostra città, il Campagna giorno 30 aprile del 1897 veniva licenziato con decorrenza immediata ed al suo posto, il giorno successivo 1 maggio, veniva assunto tal Pasquale Polito. Corsi e ricorsi storici….gaudeamus !!! Nando Cimino