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La Targa Florio è tradizione, competizione e storicità. È parte della cultura siciliana.

Dimenticate le moderne competizioni automobilistiche: la Targa Florio è una categoria a sé stante. Questa storica gara ha avuto nel corso degli anni caratteristiche tutte sue, che le sono valse il titolo di “corsa più pazza” del mondo. PEr comprenderne l’importanza, basti pensare che è una delle più antiche corse automobilistiche al mondo, la più antica tuttora disputata. Insieme alla Mille Miglia, inoltre, è la corsa stradale italiana più famosa nel mondo.

Storia della Targa Florio

È stata voluta, creata, finanziata e organizzata da Vincenzo Florio, un palermitano di ricca famiglia, affascinato dal nuovo mezzo di locomozione e già noto nell’ambiente per aver partecipato ad alcune competizioni di inizio secolo e per aver istituito, nel 1905, la Coppa Florio (una corsa automobilistica in quel di Brescia).

La Targa Florio si è disputata 61 volte, praticamente senza soluzione di continuità (se si eccettuano gli anni delle due guerre mondiali), dal 1906 al 1977. Una volta soltanto la gara è stata trasformata da prova velocistica in prova di “regolarità”. Avvenne nel 1957, quando il recente incidente che segnò la morte della Mille Miglia mise gli organizzatori della Targa di fronte alla scelta di sopprimere la gara oppure trasformarla in una passeggiata o poco più. Gli organizzatori – Vincenzo Florio in testa – optarono per dare comunque continuità alla corsa.

Cosa rende unica la Targa Florio

Il percorso, attraverso le tortuose stradine siciliane e, in particolare, delle Madonie, passava in mezzo a tanti, pittoreschi, paesini e gli abitanti assistevano con enorme partecipazione a tutte le operazioni. A lungo la Targa Florio fu una delle gare automobilistiche più popolari d’Europa e il percorso un po’ ostile la fece diventare leggendaria. Vi erano, nell’originale circuito, ben duemila curve.

I piloti passavano attraverso molti giri di prova, il tutto nel normale traffico locale, quindi in mezzo pedoni, bimbi e chiunque altro camminasse nelle viuzze dei paesi.

Gli spettatori assistevano senza protezioni, al massimo vi era qualche balla di fieno, ma nonostante questo la corsa rimase sempre molto amata. Tra i beniamini del pubblico siciliano, va ricordato Nino Vaccarella, palermitano, soprannominato il “preside Volante”: vinse per tre volte la Targa.

Gli esperti del settore definirono questa competizione completamente pazza. Purtroppo la sua storia fu anche funestata da nove morti. Nel 1977 l’uscita di strada di una BMW provocò la morte di due persone del pubblico, oltre al ferimento di altre tre. La gara fu sospesa al quarto giro.

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