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Anche la Sicilia avrà un suo museo virtuale. È nato Sicilia Virtual Museum, un viaggio all’interno del patrimonio dell’isola, mediante realtà immersiva a oltre 360° di oltre 20 siti del giacimento culturale della Regione. Potranno essere visti attraverso degli speciali occhiali, idonei a questo tipo di fruizione.

Ogni visita dura circa 4 minuti: l’utente potrà decidere se visitare una singola struttura o fare l’intero viaggio, decidendo anche le mete da scoprire. I video avranno testi di accompagnamento in italiano o inglese.

Ecco i siti del Sicilia Virtual Museum:

  1. la Valle dei Templi di Agrigento;
  2. l’area archeologica e il teatro greco di Siracusa; il teatro greco di Taormina;
  3. l’area archeologica di Tindari; l’area archelogica di Segesta;
  4. il Parco archeologico di Selinunte e Cave di Cusa;
  5. la Villa Romana del Casale di Piazza Armerina;
  6. il Museo Archeologico Salinas; il Museo Whitaker di Mozia;
  7. il Museo del Satiro danzante di Mazara; l’area archeologica di Morgantina;
  8. Palazzo D’Aumale di Terrasini; l’anfiteatro romano di Catania;
  9. il Museo archeologico Bernabò Brea di Lipari;
  10. il museo archeologico Paolo Orsi di Siracusa;
  11. il Parco archeologico dei Sesi di Pantelleria;
  12. l’area archeologica di Himera;
  13. il Museo regionale di Aidone;
  14. la Grotta del Genovese di Levanzo;
  15. il Teatro romano e l’Odeon di Catania;
  16. l’Antiquarium di Himera;
  17. l’Orecchio di Dioniso.

«Oggi i siti culturali devono saper promuovere il proprio patrimonio e nello stesso tempo implementare la loro offerta di tipo esperienziale – spiega l’assessore regionale ai Beni culturali, Sebastiano Tusa -. Il Sicilia Virtual Museum garantisce all’utente di essere protagonista di questa esperienza con il patrimonio storico e artistico della nostra regione.

Inoltre è anche uno straordinario strumento di promozione perché permette la fruizione a distanza del bene culturale, una sorta di primo assaggio che può anticipare l’esperienza diretta. Senza considerare che consentirà di attirare anche quel pubblico di giovanissimi, magari poco propensi alla tradizionale visita del museo, che troveranno nel Virtual la possibilità di accedere al contributo culturale attraverso un linguaggio a loro più familiare, quello delle immagini e della nuova tecnologia”.

Foto di Antonino Arrigo

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