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Per un breve periodo di tempo, sei mesi per essere precisi, Hollywood è stata a Palermo. Letteralmente. In tanti ricorderanno sicuramente una scritta di nove lettere, alte 23 metri ciascuna, lunga 170 metri. Nel mese di giugno del 2001, la scritto Hollywoood fece capolino sulla collina di Bellolampo, che si affaccia su Palermo e nasconde alle spalle la discarica.

La collina che guarda il capoluogo siciliano, così, era diventato come il frontone di Los Angeles. Qui, dagli anni Venti, campeggia uno dei simboli della città degli Angeli. Ma chi aveva messo quella enorme scritta lì? Si trattava di un’opera d’arte di Maurizio Cattelan, realizzata in occasione della Biennale. La scritta siciliana era anche più grande.

Il direttore del dipartimento Arti Visive della Biennale di Venezia, Harald Szeemann, commentava: «Hollywood di Maurizio Cattelan è al contempo un atto di coraggio e una fuga – un’opera d’arte toccante. Ricreando il mito di Hollywood in Sicilia, Cattelan innesca un’esplosione di interpretazione».

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Maurizio Cattelan spiegava: «È come gettare una manciata di polvere di stelle sul paesaggio siciliano. È un sogno costruito a colpi di taglia e incolla. Le immagini sono solo proiezioni del desiderio». E aggiungeva: «Le immagini sono solo proiezioni del desiderio. Ho provato a sovrapporre due mondi lontani, la Sicilia e Hollywood: ho cercato di sfuocarne i confini. Hollywood non è una provocazione. Certo, è una parodia, ma anche un tributo, un omaggio».

Fu così che uno degli artisti più controversi d’Italia trasformò Palermo in Los Angeles. Portò Hollywood in Sicilia. Per ben sei mesi, i palermitani hanno alzato lo sguardo e ammirato una gigantesca scritta che, almeno per qualche secondo, riusciva a portarli in un’altra dimensione. Vi immaginate cosa succederebbe oggi?  Tra Instagram Stories, hashtag e scatti pubblicati sui social?

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