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La monumentale chiesa di San Domenico di Castelvetrano (TP) è chiamata la Cappella Sistina di Sicilia e, guardando le foto, non si può non essere d’accordo. Si tratta di uno degli esempi principali del Manierismo siciliano che precede la voga Barocca.

La chiesa è stata edificata nel 1470, per volere di Giovan Vincenzo Tagliavia, signore di Castelvetrano. In origine fu affidata ai francescani e dedicata a Santa Maria di Gesù. Nel 1487, per concessione di Papa Innocenzo VIII, Nino III Tagliavia ottenne il permesso di costruire un convento per i frati domenicani.

La chiesa quattrocentesca incontrò, nella seconda metà del XVI secolo, il gusto eclettico di Carlo Aragona Tagliavia, che la volle rendere il suo mausoleo personale. Venne chiamato uno degli stuccatori più celebri di Sicilia, Antonino Ferraro da Giuliano.

Il risultato fu maestoso ed è così che vide la luce la Cappella Sistina di Sicilia, un trionfo del Manierismo che spalanca le porte all’arte Barocca. Tra le creazioni che maggiormente attirano l’attenzione c’è sicuramente la decorazione che sormonta l’arco attraverso il quale si accede alla cappella del coro. Si tratta di un capolavoro di stucchi, che raffigura l’albero di Jesse.

Purtroppo il terremoto del Belice non ha risparmiato neanche la Chiesa di San Domenico di Castelvetrano. Dopo quattro secoli di splendore, l’edificio fu gravemente danneggiato. Ci sono voluti decenni prima che tornasse all’antico splendore, con un intervento che l’ha liberata dai ponteggi.

Foto di Elisa Bonancini

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