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Quella di Eufrosina Siracusa Valdaura è una storia di passione e morte, un’intricata vicenda avvenuta in Sicilia. Siamo nel gennaio del 1577. Il Re Filippo II di Spagna nomina vicerè di Sicilia Marcantonio Colonna, principe di Paliano e duca di Tagliacozzo, uno degli uomini più influenti del regno. Non più giovanissimo, conosce a un ricevimento in suo onore la bella Eufrosina Siracusa Valdaura, baronessa del Miserendino, e rimane stregato.

La tresca tra Eufrosina e il vicerè

Il vicerè ha già una moglie, così come Eufrosina ha già un marito. Nulla, tuttavia, impedisce ai due di iniziare una tresca amorosa dalle tragiche conseguenze. I cronisti dell’epoca raccontano i dettagli della vicenda, parlando di un ruolo praticamente “ufficiale” per Eufrosina e della tolleranza della moglie di lui.

Una notte la viceregina, donna Felice, sorprende i due nella camera del marito. La giovane afferra le vesti e si nasconde in balcone, dimenticando tuttavia le pianelle davanti al letto. Donna Felice non si scompone, ma dice al consorte: “Ora conosco che siete diventato un marito amorevole. Le avete comprate per me queste pianelle?”.

Lui, sfacciato, risponde di sì, ma la viceregina esce in balcone e trova la baronessa Eufrosina. “Abbiate pazienza, che per questa notte mio marito lo voglio per me”, dice, e magnanimamente dispone di farla accompagnare a casa sua.

Le storie sui due amanti giungono all’orecchio del suocero della baronessa, il vecchio Barone del Miserendino, don Antonio De Corbera, odiato dalla nuora, precedentemente allontanato dal re dalla città.

De Corbera torna a Palermo per accertare la veridicità delle voci, convinto che la sua presenza potesse cambiare qualcosa. A quel punto, però, Marcantonio Colonna lo fa sospendere dai privilegi di cui gode e lo fa pretestuosamente arrestare per insolvenza, facendolo anche rinchiudere dentro il Castellammare. De Corbera muore, poco dopo, in carcere, per ragioni poco chiare.

Il marito di Eufrosina sembra non accorgersi di nulla. Il vicerè lo fa inviare a Malta, con la scusa di una missione diplomatica: qui viene trovato ucciso con molte pugnalate. L’assassino è don Flaminio Di Napoli che, tornato a Palermo, viene ricompensato generosamente, ma poi viene a sua volta ucciso.

La morte del vicerè

Le notizie di queste morti arrivano a Madrid, dove Re Filippo convoca Colonna. Il vicerè, però, non giunge mai, perché muore improvvisamente durante il viaggio. Dopo la morte di Colonna, Eufrosina, ormai rimasta sola, cerca protezione da donna Felice Orsini, vedova del vicerè, che la fa convolare a nozze con il cavaliere Lelio Massimo. Proprio Lelio Massimo, secondo alcuni, è l’autore del delitto del vicerè, poiché innamorato segretamente della bella Eufrosina.

I due figli di primo letto del marchese Massimo, che vivono nel palazzo, non tollerano la presenza in casa di una donna dalla reputazione così compromessa. Una notte, approfittando dell’assenza del padre, entrano nella sua camera e la uccidono. I due giustizieri vengono decapitati poco dopo. Lelio Massimo, invece, muore di crepacuore pochi giorni dopo, ultima vittima di una catena di passione, morte e intrighi.

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