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Estate, tempo di mare e di lunghe giornate sotto il sole. Proteggere la pelle è importante, soprattutto quando l’esposizione è prolungata: per questo motivo è importante usare una crema solare davvero efficace, che sappia svolgere il proprio dovere.

Come ci ricorda Il Salvagente, a fare la differenza è soprattutto il filtro UV utilizzato. Secondo un recente studio della Food and Drug Administration, l’agenzia statunitense che controlla farmaci e alimenti, alcuni filtri andrebbero evitati: si tratta di avobenzone, oxybenzone, ecamsule e octocrylene. Proprio l’octocrylene, secondo la testata, sarebbe contenuto in molte creme in vendita in Italia. Tra gli altri ingredienti dai quali bisogna stare alla larga, c’è il biossido di titanio, che si trova anche in dimensioni nanometriche.

«E la lista non finisce qui – si legge -: allergeni (troppi, anche 9 in un’unica crema), conservanti come il fenossietanoloe siliconi come il dimeticone e il cyclopentasiloxane sono le sostanze indesiderabili che abbiamo trovato. Per finire, non può passare inosservata la presenza di altri due nanoingredienti: particelle minuscole che vengono facilmente assorbite dalla pelle e attraverso l’apparato respiratorio (ancora una volta attenzione agli spray) e una volta nel nostro organismo riescono addirittura a raggiungere il Dna».

Il Salvagente ha testato 12 protezioni solari con Spf pari a 40: in 8 è stato trovato l’octocrylene. Ecco cosa si legge sul sito:

«A pagare la presenza di Octocylene e fenossietanolo, assieme ad altri ingredienti controversi, le tre creme considerate peggiori nel nostro test: Leocrema latte protettivo idratante allolio di argan, Hawaiiantropic satin protection e Garnier Ambre solaire latte protettivo. In quest’ultima, tra l’altro, pesa anche la presenza di biossido di titanio in versione nano».

Fonte: Il Salvagente

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