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Quando si parla di cucina siciliana, gli argomenti non finiscono mai. Oggi parliamo di capuliatu, un delizioso prodotto del Siracusano, in particolare del territorio di Vittoria. Si tratta di un condimento tradizionale, che è comunque conosciuto in tutta la Sicilia, a base di pomodori secchi.

I pomodori vengono tagliati a pezzetti – o macinati – e messi sottolio, in una marinatura che, a seconda dei gusti, include basilico, origano, aglio e altri aromi.

Il colore è rosso scuro, il sapore deciso, a volte piccante. Si può spalmare sul pane o utilizzare come accompagnamento per altre pietanze. L’origine di questa ricetta e del suo nome è molto antica. Nel latino volgare esiste la voce “capulare”, con il significato di “fare a pezzetti”.

La radice si è poi evoluta nel verno aragonese “capolar”, che è rimasto tale nel catalano e nello spagnolo castigliano.

Il termine capuliatu viene utilizzato nel senso di “ammorsellata” o “triturata” e si riferisce alla lavorazione dei pomodori secchi. Viene utilizzato anche per la carni capuliata, un’altra preparazione tipica siciliana. Capuliatu, inoltre, indica anche il semplice tritato di carne.

Foto di Giuseppe Nicosia

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