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Con il suo sapore e i suoi colori, la frutta secca siciliana rappresenta l’autunno. Quando inizia a fare meno caldo e le giornate al mare sono soltanto un ricordo, cambiano anche le abitudini legate al cibo. Così, la brioscia con il gelato lascia il posto a manciate di croccante frutta secca, da consumare come “passatempo” o da utilizzare per alcuni dei dolci più buoni. Dai Nebrodi alle Madonie, senza dimenticare il parco dell’Etna, c’è una grandissima varietà di castagne, noci, nocciole, pistacchi e mandorle.

La produzione locale è abbondante e qualitativamente molto valida.

Per quanto riguarda il pistacchio, a farla da padrone sono sicuramente quello di Raffadali e quello di Bronte. Sono due prodotti eccellenti, che hanno conquistato un posto di prestigio sul mercato, non soltanto locale. Deliziosi da mangiare a solo, vengono impiegati moltissimi in pasticceria e, in generale, in cucina. Diffidate dalle imitazioni: i pistacchi siciliani hanno delle caratteristiche ben precise.

Per quanto riguarda la mandorla, la più nota è quella di Avola.

La castagna è diffusa un po’ ovunque in Sicilia. Tra i centri più noti per la sua produzione troviamo Antillo, Mezzojuso, Novara, Tusa e San Salvatore di Fitalia. Si tratta da sempre di un ingrediente molto utilizzato dalle abili cuoche siciliane. Dalle minestre (ebbene sì!) ai dolci, si caratterizza per la sua dolcezza. Ovviamente capitolo a parte meritano le caldarroste: il fumo, con l’arrivo dell’autunno, invade le strade e avvolge in un nebbioso abbraccio che sa di abbrustolito.

In Sicilia non mancano anche deliziose noci e nocciole. Per quanto riguarda le prime, sono molto famose quelle che si coltivano a Motta Camastra, nelle varietà Panuzzara, Pacenzia e Currò. Le Nocciole, invece, sono da sempre diffuse sui Nebrodi. Entrambe vengono utilizzate in pasticceria, per preparare torte, paste, torroni e pasticcini.

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