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Siamo in autunno e quello di cui sto per parlarvi è un frutto tipico di questo periodo: noi la chiamiamo ‘nzinzula. Per meglio intenderci, si tratta delle giuggiole.

Abbiamo deciso di parlarne perché questo è un frutto ormai quasi del tutto dimenticato ed i pochi alberi che ancora si trovano in Sicilia (personalmente ne ho incontrato casualmente uno nel Nisseno) sono anche loro pressoché “nascosti”, in luoghi spesso privati e quindi inaccessibili. Eppure ci sono.

La sua presenza nella nostra terra è molto antica e pare risalga addirittura ad oltre duemila anni fa; il frutto del giuggiolo, simile ad un olivo, per dolcezza e gusto può essere paragonato ad un dattero.

L’albero, generalmente irregolare e contorto, viene ormai coltivato per lo più a scopo ornamentale; pur tuttavia dal frutto i contadini estraevano anticamente anche un liquore dal gusto dolce e raffinato. Pare abbia delle proprietà benefiche ed agisca efficacemente anche sull’umore; quindi se, come spesso capita di questi tempi, vi sentite giù, bevetene un sorso (ammesso che lo troviate), andrete subito in “Brodo di Giuggiole”.

Di Nando Cimino

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