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L’affascinante chiesa di San Matteo di Palermo si trova in corso Vittorio Emanuele, compresa tra la via Maqueda e la via Roma. Al suo interno si nasconde un interessante segreto, che oggi scopriremo insieme.

La chiesa ha una facciata tipicamente barocca, sulla quale sono collocate tre statue raffiguranti la Vergine, San Matteo e San Mattia. I lavori per la sua realizzazione ebbero inizio nel 1633, per volontà dell’Opera dei Miseremini: sorse sul terreno e sul palazzo donato dal giureconsulto Mario Muta.

Consacrata nel 1647, fu terminata nel 1664, per opera di Carlo D’Aprile e Gaspare Guercio.

La chiesa all’interno

L’interno ha una croce latina, a tre navate su colonne, ed è in stile cinquecentesco. Sopra la porta principale si possono ammirare gli stupendi bassorilievi del Serpotta, statue in stucco raffiguranti la Fede, la Speranza, la Carità e la Giustizia, a opera di Bartolomeo Sanseverino.

Nella cupola della navata centrale e laterale si trovano gli affreschi di Vito D’Anna risalenti al 1728. Nella navata laterale di destra c’è un crocifisso ligneo, entro un reliquiario della fine del XVIII secolo. L’altare maggiore della navata centrale è opera di Filippo Cinistri: è composto da marmi decorati con agate e lapislazzuli, con bassorilievi in legno dorato.

La porticina segreta

La chiesa di San Matteo di Palermo è nota per la sua bellezza, ma anche perché è uno dei luoghi dei Beati Paoli. Dietro il genuflessorio della sacrestia, attraverso una porticina segreta, gli appartenenti alla setta avrebbero attraversato gli stretti cunicoli del centro storico, per dileguarsi e raggiungere altre zone della città.

All’interno della chiesa sono presenti la cripta dove venne seppellito il celebre scultore Giacomo Serpotta e l’oratorio dei Miseremini dove è possibile ammirare una scultura di Lorenzo Marabitti, fratello del più celebre Ignazio.

Foto Wikipedia – Fabrice de Nola

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