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L’Organizzazione Mondiale della Sanità potrebbe rivedere le sue raccomandazioni sull’uso delle mascherine, sulla base di uno studio della National Academy of Science. Se fino a pochi giorni fa anche l’Organizzazione mondiale della Sanità era convinta bastasse rispettare la distanza di un metro, ora David Heymann, presidente di un panel di consulenti, ha annunciato alla Bbc che l’Oms sta riaprendo la discussione. Secondo la nuova ricerca, infatti, c’è la possibilità che il virus si proietti più di quanto non si pensasse.

C’è anche un’altra ricerca che sostiene che il Coronavirus “possa essere diffuso tramite bioaerosol generato direttamente dall’espirazione dei pazienti”. Il professor Harvey Fineberg, presidente di una commissione della National Academy of Sciences, ha indirizzato una lettera alla Casa Bianca, come riferisce la Cnn. Il virus SarsCov2 è stato trovato in campioni d’aria raccolti a oltre 1,8 metri distanza tra due pazienti, spiega l’Accademia.

“La ricerca attualmente disponibile sostiene la possibilità che il Coronavirus possa essere diffuso tramite bioaerosol generato direttamente dall’espirazione dei pazienti“. Alla Cnn, prosegue l’emittente, Fineberg ha dichiarato che il virus può essere diffuso anche da droplet prodotte da una persona che parla e, potenzialmente, anche da droplet prodotte dall’espirazione.

“L’Oms sta riaprendo la discussione esaminando le nuove prove per vedere se dovrebbe esserci un cambiamento nel modo in cui consiglia l’uso delle mascherine”, ha detto Heymann, ex direttore dell’Oms che nel 2003 coordinò la risposta dell’organizzazione alla Sars. Per rallentare la diffusione del virus potrebbe dunque essere necessario che un maggior numero di persone indossi le mascherine.

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