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Scicli segreta: A’ Rutta ri Ron Carmelu.

  • Esploriamo un luogo di Scicli meno noto, lontano dai soliti percorsi turistici.
  • Non tutti lo sanno ma, fino agli anni Sessanta, c’erano ancora famiglie che vivevano nelle grotte di Chiafura.
  • Una di queste è stata allestita come un piccolo museo del “vivere povero” da Carmelo Raimondo.

Scicli è una delle mete siciliane del turismo più famose. Un trionfo di architetture diventate patrimonio dell’Umanità, come Palazzo Beneventano,“un capolavoro del genio creativo umano dell’età tardo-barocca”. Il passato incontra la modernità, con i luoghi cari al Commissario Montalbano, che hanno trasformato il Palazzo Municipale nel commissariato di Vigata. Accanto alla Scicli più nota, ce n’è un’altra che non tutti conoscono. Per conoscerla, bisogna fermarsi nel sito rupestre di Chiafura e visitare A’ Rutta ri Ron Carmelu, in via Timponello. Fino a non troppi anni fa c’erano ancora persone che vivevano dentro le grotte, senza luce e senza acqua.

Il  “chiafuraru” doc Carmelo Raimondo ha allestito un piccolo museo  del “vivere povero”. Le famiglie di Chiafura non avevano grandi mezzi e si arrangiavano come potevano. La grotta è allestita in modo da illustrare l’abitare rupestre. Vi era una organizzazione era rudimentale: pareti di pietra viva e pavimenti di roccia, anneriti dal fumo della “tannura”, la cucina con due pietre parallele e due ferri trasversali; qualche nicchia per le suppellettili; un bellissimo telaio. Il letto era di paglia, a “naca a vientu”. A Completare, c’erano vecchie stoviglie e un antico lavabo, un piccolo presepe. Se la famiglia cresceva, si scavava sempre più la parete per sistemare i nuovi figli.

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