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Un labirinto sotterraneo che racconta la storia.

  • Fuori dalle mura antiche della città di Siracusa si trova la Basilica intitolata a San Giovanni Evangelista.
  • Si tratta di una suggestiva chiesa a cielo aperto che, nei suoi sotterranei, custodisce un tesoro.
  • Le gallerie delle Catacombe di San Giovanni, modellate nella roccia, formano un labirinto sacro che racconta il passato.

Il viaggio alla scoperta della Sicilia ci porta oggi a Siracusa, per addentrarci nelle gallerie della Catacomba di San Giovanni. La sua struttura è molto semplice, con una galleria principale, chiamata Decumanus Maximus, dalla quale si diramano ad angolo retto dieci gallerie secondarie chiamate Cardines. Queste conducono ad altrettante rotonde, cioè a cappelle di forma circolare ricavate da antiche cisterne per la raccolta dell’acqua, poi riutilizzate per la sepoltura di personaggi illustri. Le sepolture all’interno sono di tipi canonici: loculo (cavità rettangolare chiusa mediante tegole, lastre di marmo o pietra e recanti un’iscrizione), arcosolio (tipo di sepoltura più ricercata costituito da un’arca scavata nel vivo della roccia, chiusa orizzontalmente da una tabula detta mensa e sormontata da una nicchia arcuata) e forma (sepolcro scavato nel pavimento delle gallerie, per mancanza di spazio o di risorse economiche).

La struttura

Procedendo una galleria secondaria, si incontra un ambiente dall’aspetto singolare, che richiama l’antico rito del Refrigerium, cioè “il rinfresco”: la cerimonia del banchetto funebre che aveva lo scopo di “nutrire” l’anima del defunto e di favorirne il passaggio alla vita eterna. Procedendo alla scoperta di questi luoghi, si trova uno dei sarcofagi più importanti del mondo cristiano antico: il Sarcofago di Adelfia, scoperto nel 1872. Sul sarcofago è scolpita una scena della natività che si ritiene sia il presepe più antico del mondo. Le rarità delle Catacombe di San Giovanni non finiscono qui. All’interno ci sono diverse epigrafi che forniscono dati importanti. L’iscrizione di Euskia, ad esempio,  rappresenta la testimonianza più antica della devozione e del culto di Santa Lucia a Siracusa.

Basilica di San Giocanni e Cripta di San Marciano

La Basilica di San Giovanni Evangelista venne costruita nel VI secolo. Al suo interno ha un ampio presbiterio sopraelevato e tre grandi navate, di cui oggi restano solo alcune colonne e parte dell’abside. Le mura perimetrali, interamente visibili, furono rimaneggiate nel XII secolo dai Normanni, che ricostruirono la facciata principale dopo il disastroso terremoto del 1169. Nei secoli successivi la basilica è stata ulteriormente danneggiata dai terremoti, fino ad assumere la sua attuale conformazione.

Attraverso una scala in pietra sul lato settentrionale della basilica, si accede alla Cripta bizantina. Questa si trova a circa cinque metri sotto il livello stradale. La chiesa ipogeica, secondo la tradizione cristiana, venne costruita nel luogo in cui fu sepolto san Marciano, primo vescovo di Siracusa. Questi, inviato da san Pietro nell’anno 39 d.C, avrebbe predicato il Vangelo e fondato la prima comunità cristiana del mondo occidentale. La grotta che accolse il suo corpo divenne da subito un luogo di culto e di sepoltura. Ancora oggi si possono vedere alcune absidi e i resti della pavimentazione in opus sectile, nonché numerose colonne e capitelli ionici.

Foto: sailko

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