Sei su Telegram? Ti piacciono le nostre notizie? Segui il canale di SiciliaFan! Iscriviti, cliccando qui!
UNISCITI

Alberto Angela e “Ulisse” in Sicilia.

  • Il Palazzo dei Normanni di Palermo ha tanto da raccontare.
  • La trasmissione Ulisse, il piacere della scoperta ha rivelato tante curiosità che pochi conoscono.
  • Scopriamo insieme questo gioiello, Patrimonio dell’Umanità Unesco.

Ci sono luoghi che rappresentano la Sicilia nel mondo. Edifici che riassumono egregiamente la successione di capitoli della sua storia, che ricordano i fasti del passato e sopravvivono nel presente senza aver perso neanche un briciolo del loro fascino. Tra questi vi è indubbiamente il Palazzo dei Normanni di Palermo. Sebbene la sua fama lo preceda, sono tante le cose che non tutti conoscono in merito a questo splendido esempio di architetture. Oggi vogliamo scoprirne i segreti, rivelati da Alberto Angela nel corso di una puntata di “Ulisse, il piacere della scoperta”. Alla fine di questo articolo, trovate anche il video: prima di far parlare le immagini, però, entriamo a scoprire il palazzo.

Palazzo dei Normanni di Palermo: i segreti

Nonostante il nome, il Palazzo non è stato costruito dai Normanni, poiché poiché esisteva già un nucleo arabo, che si fondava su tracce cartaginesi. Da almeno 2500 anni è un luogo del potere. I Normanni l’hanno ingrandito e chi è venuto dopo ha lasciato delle tracce. Oggi è sede dell’Assemblea Regionale Siciliana, il Parlamento della Sicilia, che è il più antico Parlamento in funzione di tutto il mondo. Fondato nel 1130, da allora non ha mai smesso di funzionare. Ci sono parlamenti più antichi, ma hanno interrotto la loro attività, quindi questo può fregiarsi di un titolo molto importante. Le curiosità sul Palazzo dei Normanni di Palermo non finiscono qui: proseguiamo la nostra visita.

Tra le sale più belle c’è la Sala dei Venti, che deve il nome alla rosa dei venti dipinta sul soffitto. Un ambiente particolare e affascinante, che ricorda un cortile chiuso. Nei vari ambienti del Palazzo si vede molto bene il passaggio degli stili e delle epoche, tra Medioevo e 1700. Il colpo d’occhio che dà la Sala di Re Ruggero è davvero mozzafiato: era l’appartamento privato del sovrano. La volta è realizzata con mosaici dorati e c’è qualcosa che rende speciali queste opere: ecco cosa.

I mosaici non sono religiosi, bensì legati al concetto di potere. Si idealizza, in un certo modo, la vita a corte. Sono Scene di caccia e animali, che simboleggiano potere, gloria, eternità. Qui si vede chiaramente l’influenza asiatica di questa corte: le immagini descrivono il regno. Il regno di Ruggero II comprendeva il Meridione, la Sicilia e la Tunisia: culture diverse che il sovrano cercava di far convivere pacificamente. Pensate che i suoi editti scritti in 4 lingue: latino, greco, ebraico e arabo. A proposito di lingue, nel frattempo nasceva l’italiano: il Palazzo dei Normanni ha contribuito molto alla sua nascita. Qui si riuniva la Scuola Poetica Siciliana, che componeva davanti al successore di Ruggero: Federico II. Passiamo, adesso, al cuore del Palazzo dei Normanni.

Il cuore del Palazzo: la Cappella Palatina

La Cappella Palatina è il cuore di questo straordinario edificio: “Solo lei varrebbe il viaggio a Palermo”, spiega Alberto Angela. Non era solo una cappella privata, perché qui il sovrano esercitava il suo potere e riceveva ambascerie. Il luogo, dunque, doveva mostrare magnificenza. Gli artisti che vi hanno lavorato vi sono riusciti benissimo. È un sunto di tre stili, tre culture: latina, bizantina e araba. La decorazione è ricchissima: non c’è un centimetro libero da marmi e mosaici.  Il pavimento è un capolavoro di decorazione geometrica, realizzato con tanti tasselli di marmo. Vi sono dischi di porfido rosso, simbolo imperiale e di potere. Pensate che molti di questi dischi sono colonne “tagliate” a fette. E non finisce qui.

Nell’abside c’è il Cristo Pantocratore, cioè che domina su tutti. Una figura che si trova a Monreale, Cefalù e Costantinopoli. I mosaici sono simili a quelli che si trovano Venezia, Ravenna, a Santa Sofia: un mondo perduto nell’epoca bizantina del Mediterraneo. Nella volta ci nicchie, spuntoni e archi: un capolavoro in legno dipinto, realizzato da artisti del Maghreb. Sono ritratti volti, figure e piccole scene: unico esempio di figure umane dipinte da islamici in un luogo di culto. Secondo alcuni studiosi si tratterebbe di scene di vita in una corte islamica. Per altri sarebbe il Paradiso islamico. Questo luogo ci manda un messaggio: la cultura, l’arte e le religioni di allora potevano convivere pacificamente. Adesso vi lasciamo al video con Alberto Angela al Palazzo dei Normanni di Palermo: buona visione.

Alberto Angela a Palermo: video

Articoli correlati