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Le ricerche nella città degli Elimi.

  • Continua la campagna di scavi a Segesta.
  • Questa volta è interessata l’area dell’Acropoli Sud.
  • Qui, negli anni Novanta, erano emersi i resti della Casa del Navarca.

Si continua a indagare nel territorio siciliano, che non smette di restituire preziosi reperti del passato. Riprende la campagna di scavi a Segesta, importantissimo parco archeologico in provincia di Trapani. Si indagherà, in particolare, nell’area dell’Acropoli Sud nel quartiere di età ellenistico-romana. Qui, negli anni Novanta, erano emersi i resti di un’abitazione conosciuta come “Casa del Navarca“. Gli scavi avranno la durata di due mesi: sono preceduti, proprio in questi giorni, da un’impegnativa opera di diserbamento che consentirà di delimitare l’area dell’intervento di scavo. I lavori di ricerca, infatti, si concentreranno sulle testimonianze dell’abitato di un ricco quartiere rimasto fuori dagli itinerari del Parco per la difficile raggiungibilità.

Scavi a Segesta, la ricerca delle radici storiche della Sicilia

Entusiasmo nelle parole dell’assessore dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Alberto Samonà. “Il Parco archeologico di Segesta – spiega – è impegnato da mesi in una costante attività di ricerca che ci ha già regalato importanti sorprese. Il ritorno alla luce dell’imponente ingresso all’Agorà delle scorse settimane è un grande segno di incoraggiamento a continuare nella campagna di scavi, sia per aggiungere tasselli alla ricostruzione della più importante città elima della Sicilia, sia per offrire ai turisti maggiori elementi di conoscenza e di visita. Un’attività notevole che testimonia l’impegno della direttrice del Parco Rossella Giglio, cui rivolgo un particolare apprezzamento per l’opera svolta ed esprime la volontà del Governo regionale di sostenere la ricerca delle radici storiche della nostra Terra”.

“Siamo molto impegnati sul fronte della ricerca – aggiunge l’archeologa Rossella Giglio che è anche la direttrice del Parco di Segesta – per restituire alla pubblica fruizione luoghi preziosi della Città di Segesta ed aumentare la conoscenza dell’impianto della città. Ci troviamo in un territorio ricco di testimonianze che aspettano solo di essere riportate in luce. I lavori di scavo, nonostante le minori entrate determinate dalla chiusura del sito per il Covid, sono stati finanziati interamente con risorse del Parco”.

Cosa è la Casa del Navarca?

Edificio abitativo di grande pregio appartenuto al navarca Eraclio, amico di Cicerone, la “Casa del Navarca” ha assunto questa denominazione per le decorazioni con sagoma di prua di nave con rostro che si trovano scolpite sui fianchi di un elegante peristilio, all’interno di una grande sala con pavimento a mosaico. Due di queste decorazioni si trovano a momento in esposizione a Palazzo dei Normanni. La figura di Eraclio testimonia che tra il II e il I secolo a.C. vissero nella zona personaggi di spicco, ambiziosi al punto da costruire dimore decorate con grande sfarzo e ricercatezza. Edifici privati che raccontano, peraltro, di un elevato tenore di vita che possiamo anche rilevare nella scenografica sistemazione della città, come testimonia peraltro il monumentale ingresso all’agorà che nelle scorse settimane è stato riportato in luce nella campagna di scavi condotta in collaborazione con la Scuola Normale Superiore di Pisa. Foto: JoseluBilbo. – (CC BY-ND 2.0).

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