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Ricette tipiche di Sicilia.

Le ricette autentiche sono uno dei modi migliori per conoscere la Sicilia. Non è soltanto una questione di gusto: alcuni dei piatti più iconici custodiscono la storia della nostra regione. Pensate, ad esempio, alla cucina povera siciliana. La si definisce “povera” perché nasce dalla necessità e dall’arte di arrangiarsi. Affonda le radici in tempi in cui si faceva di necessità virtù e, con quello che si aveva a disposizione, si portavano in tavola ricette deliziose. Oggi troviamo la maggior parte di quei piatti nei menù dei ristoranti ed è davvero interessante risalire alle loro origini e comprendere come tutto sia cominciato. Per rendere omaggio a questa bella tradizione, abbiamo pensato di suggerirvi le migliori ricette della cucina “povera” da fare in casa.

Migliore ricette della Cucina Povera Siciliana

  1. Pane con lo zucchero. Una merenda che non ha nulla da invidiare a quelle confezionate. Anzi, a volerla dire tutta, è meglio di quelle confezionate. Un ottimo modo di utilizzare il pane raffermo, che conquista grandi e piccini.
  2. Tuma all’Argentiera. La tuma siciliana, uno dei formaggi più buoni, viene preparato in padella e profumato con aceto e origano. La ricetta nasce per ingannare i vicini e fargli credere di essere intenti a preparare della carne.
  3. Muddica atturrata. Si tratta della mollica abbrustolita, chiamata anche “formaggio dei poveri”. Rende speciali molte preparazioni, tra cui la celebre pasta con l’anciova, cioè con le acciughe salate. Mettete un filo d’olio in padella e fate saltare la mollica di pane: una vera delizia.
  4. Lattupitta. Si tratta di pasta di pane fritta, che si accompagna divinamente con i salumi e i formaggi. Tipica del Messinese, nasce come modo per utilizzare ciò che rimane dell’impasto del pane. Visto il risultato, non potevano trovare modo migliore!
  5. Pasta con le sarde “a mare”. Un primo piatto che sa di pesce, ma senza pesce. Non vengono utilizzate le sarde, ma gli ingredienti si combinano per dare l’impressione che ci siano.
  6. Cudduruni. Una focaccia nata arrangiandosi con quello che la terra riusciva a dare, che utilizza l’impasto del pane.
  7. Macco di fave. Le fave sono la “carne dei poveri”, perché hanno molte proprietà che fanno bene all’organismo e lo sostengono, fornendo energia. Questa crema di fave, un tempo, era una fondamentale forma di sostentamento.
  8. Mpagnuccate, il “torrone” dei poveri. Sono palline di impasto, simili agli “struffoli”, cosparse di miele.
  9. Sfincette dolci e salate. Anche in questo caso, un semplice impasto diventa, a seconda del modo in cui lo si condisce, un antipasto sfizioso o un dolce semplice e buono, incredibilmente versatile.
  10. Sarde a beccafico. Il tipico secondo di pesce nasce in modo semplicissimo. Dato che non ci si poteva permettere la carne del beccafico, un volatile molto amato dai nobili, si è optato per le sarde, uno straordinario dono del mare.

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