Sei su Telegram? Ti piacciono le nostre notizie? Segui il canale di SiciliaFan! Iscriviti, cliccando qui!
UNISCITI

Alla scoperta delle cittadine siciliane.

Quando si pensa alle vacanze in Sicilia, c’è solo l’imbarazzo della scelta. La nostra isola propone una impareggiabile offerta, che riesce a coniugare storia, natura, tradizioni e un’enogastronomia di eccellenza. In tutto il territorio sono davvero tante le opzioni da considerare, qualora si voglia organizzare un viaggio o, perché no, anche solo una gita. Abbiamo deciso di raccogliere per voi i borghi più suggestivi della Sicilia. Sono località caratterizzate da qualcosa che le rende uniche. Tra mare, montagna o pianura, stupiscono e lasciano senza fiato con i loro tesori. Ci sono le case di pietra di Sperlinga, la sensualità di Castelmola, le atmosfere romantiche di Erice, le sette facce di Savoca e molto altro. Partiamo subito: mettetevi comodi per conoscere le meraviglie siciliane.

Borghi più suggestivi della Sicilia: le mete

  1. Sperlinga (Enna) – Il toponimo è di origine greca, ma è arrivato a noi attraverso la mediazione del latino spelunca (“grotta”, “spelonca”). Il sito è caratterizzato da numerose grotte artificiali scavate nell’arenaria. Fin dalla preistoria la parete rocciosa che sovrasta il paese è stata scavata dall’uomo per ricavarne rifugi che nel tempo sono diventati abitazioni. Oggi quelle grotte hanno porte, finestre, alcune addirittura balconi. Una vista decisamente spettacolare, che culmina nel castello, scavato nella pietra.
  2. Erice (Trapani) – Da qui la vista è meravigliosa: un panorama davvero unico, che dalla vetta dell’omonimo monte abbraccia le saline e le isolette minori antistanti Trapani. Perdetevi nei vicoli e lasciatevi conquistare dal mito della Venere Ericina. Non dimenticate di assaggiare i prelibati dolci locali.
  3. Castelmola (Messina) – È indubbiamente il borgo più ammiccante dell’intera isola. Qui si trova un bar davvero speciale, che celebra la virilità maschile. Ma qui è anche nato il vero amante di Lady Chatterley. Aggiungeteci che è la corona che sta in testa a Taormina: un balcone sullo Ionio, un terrazzo con vista sull’Etna, una favola narrata alle stelle.
  4. Sambuca di Sicilia (Agrigento) – Racchiude l’intera anima della Sicilia. La sua storia comincia dal sito originario di Adranon, fondato dai greci di Selinunte e distrutto e ricostruito dai cartaginesi. Continua sul colle dove gli arabi fondarono Zabut. Il quartiere saraceno, gli archetti che uniscono le casette dei vicoli, la fitta rete di abitazioni addossate le une alle altre, ma anche la toponomastica, i cognomi, gli usi linguistici, richiamano alla mente l’emiro Al-Zabut. Poi, sopra il bastione fu costruita la chiesa Matrice e la cittadina acquistò un’altra anima. Il colore caldo, tipico della pietra arenaria, le chiese barocche, i cortili e le scale di sapore catalano, le processioni, le feste, i dolci. E non dimenticate l’eccezionalità del fortino di Mazzallakar, che emerge dal lago.
  5. Savoca (Messina) – Da qui è passata la Sicilia dei film, quella del Padrino di Francis Ford Coppola. Il toponimo sembra derivare dalla pianta del sambuco (savucu in dialetto) che un tempo proliferava spontanea nella zona. Aveva ragione Leonardo Sciascia a credere al detto popolare secondo cui Savoca ha sette facce: Supra na rocca Sauca sta, setti facci sempri fa. Da qualsiasi parte si guardi, l’orizzonte offre scenari sempre nuovi. Gli appassionati di film non si possono perdere una tappa al mitico Bar Vitelli.
  6. Marzamemi (Siracusa) – Potevamo non includere il borgo marinaro per eccellenza? I colori di questa località sono diventati iconici e ritornano nelle immagini da cartolina più celebri della Sicilia. Tutto qui sembra essere fatto per affascinare. Il mare, la storia, la tonnara e i tanti scorci che potrete trovare visitandolo.
  7. Grotta Mangiapane (Trapani) – Ci troviamo nelle Grotte di Scurati, un antico insediamento preistorico che sorge in prossimità della frazione di Scurati, a Custonaci, che al suo interno accoglie un piccolo borgo di case, abitato dal 1918 fino alla metà del Novecento. La Grotta Mangiapane è la più grande. Alta circa 70 metri, larga 13 e profonda 50, è stata abitata fino agli anni Cinquanta da una famiglia di agricoltori e pescatori (i Mangiapane), che costruirono qui dentro piccole abitazioni mimetizzate con i colori della terra, stalle per gli animali, un forno e anche una cappella.
  8. Cefalù (Palermo) – Più che un borgo, una vera magia. Vi accoglie con la spiaggia e vi conquista con i vicoletti che conducono al celebre Duomo, capolavoro dell’itinerario Arabo-Normanno riconosciuto dall’Unesco come Patrimonio dell’Umanità. Il lavatoio medievale vi incuriosisce, la porta Pescara vi ammalia. Basta questo per aver voglia di partire subito!
  9. Salemi (Trapani) – Città della pietra e del pane più artistico. Si trova sul sito dell’antica città elima di Halyciae. Nell’827, cadde sotto l’egida degli arabi che la fecero prosperare e con i quali sembra avere avuto origine il nome che conosciamo oggi. Si trova in collina, tra vigne e uliveti del Belice, intorno al castello normanno-svevo. Vi sono importanti testimonianze archeologiche, da Mokarta all’area di San Miceli. Nel centro storico ci si imbatte in palazzi storici realizzati con la locale pietra campanella, chiese, il quartiere ebraico della Giudecca e quello islamico del Rabato. È la “Città dei pani”: la lavorazione dei pani devozionali è infatti una pratica comune a diverse celebrazioni dalla tradizione secolare che ancora oggi si festeggiano.
  10. Santa Maria La Scala (Catania). Le casette sul mare, i colori, i tramonti che guardano lontano: tutto lascia immaginare di trovarsi in luoghi in cui il tempo si è fermato. Questa frazione di Acireale si trova sulla costa ionica ai piedi della Timpa, una gigantesca falesia riccamente stratificata. L’abitato, sovrastato dalla falesia, si raccoglie attorno al porticciolo detto Scalo Grande, allungandosi sull’angusto lungomare verso sud dove sorgono alcune interessanti costruzioni per la villeggiatura di fine Ottocento della borghesia acese. Foto: Marco Crupi – Licenza.

Articoli correlati