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Un gioiellino che pochi conoscono

  • Spasimo di Sciacca, un tesoretto rimasto chiuso per 20 anni.
  • La Chiesa dello Spasimo fu ampliata nel 1632 e rimaneggiata nel 1807.
  • Negli anni è stata sezione della Corte di Assise di Agrigento e set cinematografico.

Le città siciliane sanno essere una fonte inesauribile di sorprese. Custodiscono luoghi rimasti chiusi a lungo, la cui bellezza non è riuscita ad avere il giusto riconoscimento. Tra quei luoghi vi è sicuramente lo Spasimo di Sciacca. Facciamo tappa nella celebre cittadina di mare della provincia di Agrigento, per conoscere una chiesa che, in origine di piccole dimensioni, fu ricostruita nel 1632 e rimaneggiata nel 1807. Un luogo che ha tanto da raccontare.

Lo Spasimo di Sciacca: chiesa e tribunale

La chiesa dello Spasimo è a un’unica navata: ospita l’altare maggiore e gli ornati eseguiti a metà dell’Ottocento su disegno di Salvatore Gravanti. Fa parte del Complesso Fazello, che il domenicano Tommaso Fazello destinò al monastero di Santa Maria dello Spasimo. Sull’altare maggiore si trovava una grande tavola, raffigurante lo Spasimo: era una copia della famosa opera di Raffaello, eseguita dal palermitano Antonello Crescenzio nel 1537. Nel Novecento l’edificio divenne sede di una sezione della Corte di Assise di Agrigento. Ospitò, dunque, diversi processi penali. Nel 1935 Pietro Germi vi girò la scena del processo del film “Sedotta e abbandonata“. La pellicola, con Stefania Sandrelli, fa parte di una trilogia iniziata con Divorzio all’italiana (1961) e conclusa con Signore & signori (1966).

Lo Spasimo di Sciacca conserva motivi gotico-catalani con due finestre bifore. Sul capitello di una colonnina compare lo stemma di una famiglia nobile. Tra le due bifore c’è una finestra con gli stipiti formati da doppie colonnine finemente sagomate. La forma più elegante della chiesa si fa risalire al 1856-57, quando venne arricchita da eleganti stucchi. La chiesa è rimasta chiusa per vent’anni ed è stata riaperta per l’edizione 2021 de Le Vie dei Tesori.

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