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I nomi dialettali e le curiosità

  • Funghi dell’Etna: chi è di casa sulla Muntagna?
  • Ogni anno tanti appassionati si lanciano alla ricerca.
  • Ecco dove si trovano e quali sono i nomi dialettali.

Sono davvero tanti i motivi che rendono l’Etna straordinario. Un vulcano, ma non solo: ‘a Muntagna, Idda, il Mongibello. Un gigante amato e temuto, dove trionfa la natura tra pinete, faggete e boschi di ginestre. In autunno, con l’arrivo delle piogge e dei primi freddi, proliferano i funghi. Tanti appassionati vanno alla ricerca ma, prima di avventurarvi, ci sono alcune cose che dovete sapere.

Funghi dell’Etna, curiosità e nomi

Non si improvvisa una caccia dei funghi. Per prima cosa, bisogna frequentare un corso di formazione, per conoscere i funghi e le loro caratteristiche. Alcuni, infatti, sono velenosi e mangiarli potrebbe rivelarsi fatale. Soltanto dopo aver ottenuto il tesserino di micologi e con la massima cautela, potete avventurarvi. Ovviamente, gli appassionati dei funghi dell’Etna sanno bene dove cercarli e hanno i loro posti segreti. Uno dei punti migliori è Località Giarrita (a circa 10 chilometri da Fornazzo di Milo). Famosa anche la strada che da Zafferana Etnea arriva all’Ilice Carrinu, un antico leccio centenario. Sono tante le tipologie che potete trovare sul vulcano.

Quando ci si avventura sull’Etna alla ricerca di funghi, è bene conoscerne anche i nomi locali. Esistono infatti dei nomi siciliani precisissimi. Il Porcino si chiama Lardaru. Il Chiodino è Funci i Cerza; l’ovolo buono è Funci d’Ovu; il Pinerolo è il Funci i Zappinu. Le Macrolepiota Procera diventano Cappiddini. I Galletti sono Cricchi i Jaddu, mentre i Ferra sono funghi di Ferla. Occhio ai funghi velenosi! Le Ammanite si chiamano Funci i Cani. Diverso il discorso per il Mussu i Voi, cioè “muso di bue”: il Boletus Iuridus, se trattato in un determinato modo, è commestibile. I più esperti di funghi dell’Etna lo sanno cucinare, ma vi consigliamo di desistere se non rientrate in quella schiera. Foto articolo: Dr. Hans-Günter WagnerLicenza. Foto social: enrico cartia – Licenza.

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