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Un luogo di cui pochi conoscono la storia

  • Giardino della Cuncuma di Palermo, angolo da scoprire.
  • Si trova nel cuore del quartiere del Capo, tra piazza Monte di Pietà e piazza Beati Paoli.
  • Ecco qual è  la sua origine e qual è il significato del suo nome.

Nel cuore del quartiere del Capo di Palermo, a due passi da uno dei mercati storici più famosi, ci si può imbattere in un giardino il cui nome incuriosisce, se non altro per il modo in cui suona. Giardino della Cuncuma, un nome che include un termine dai significati molteplici. Ma procediamo con ordine, altrimenti non ci raccapezziamo più.

Giardino della Cuncuma la storia

Quella parola, “Cuncuma“, identificava un tempo una parte della città, all’incirca dietro la Cattedrale. Vorrete sapere perché – ed è presto detto. Dato che uno dei significati è quello di contenitore dal fondo ampio (“cuncumeddu“), la parola calzava benissimo per rappresentare una depressione terrena tra le alture del Cassaro e il Capo. Un po’ come un grande letto di fiume, scavato un tempo dal Papireto, simile a un vaso o una ciotola.

Un tempo non era esattamente una zona “in”, poiché era malfamata e inavvicinabile. Si diceva, a tal proposito “essiri di la Cuncuma“, quando si voleva parlare di un furfante. In un manoscritto nel XVII secolo, conservato nell’Archivio Comunale di Palermo, si legge: “V’era un giardino detto della Cuncuma, dove v’era una grand’hosteria, et ivi si giuntavano li guappi e taglia cantuni di Palermo, e ne venne il motto: È di la Cuncuma, quando si vuol dire un uomo furbo”.

Facendo un salto temporale e tornando al presente, camminando in quella zona, potete imbattervi nel Giardino della Cuncuma, con alberi di arance amare, sedili e pavimentazione in pietra. Un angolo di passaggio, sì, ma anche in cui ci si ferma. Durante il giorno c’è un gran viavai di abitanti della città e turisti che, prendendo dalle stradine limitrofe, raggiungono la Cattedrale o si dirigono verso il mercato. Chissà quanti possono dire di conoscerne la storia. Sentendone il nome, vi sarà anche venuta in mente la curcuma, celebre spezia coloratissima. Il che è più che normale.

Fra Paolino da San Bartolomeo, parlando delle mercanzie indiane, ha citato in passato la “Cuncuma”, identificandola però con lo zafferano. Oggi sappiamo bene che si tratta di spezie diverse, ma è probabile che, in passato, ci fosse proprio una coltivazione di zafferano in quell’area. Qualunque sia la sua origine, ancora oggi è davvero interessante soffermarsi nella versione “moderna” del Giardino e provare a immaginare come fosse un tempo.

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