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Quali sono i dolci della Befana più buoni? La risposta sembra facile, ma non lo è affatto, perché la festa dell’Epifania è accompagnata da tante deliziose tradizioni. Anche per il 6 gennaio del 2022 trionfano i sapori tipici e tradizionali, con una calza ricca di prodotti locali.

Dolci della Befana, la tradizione vince sempre

L’Epifania è la festa che celebra la manifestazione di Gesù ai Re Magi. Si tratta di una ricorrenza in cui trionfano i sapori tipici, come dimostra un’indagine condotta tra gli associati, da Cna Agroalimentare- Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa.

Dentro le calze da appendere ci saranno dolci legati alla tradizione del Nord, del Centro e del Sud dell’Italia, oltre all’immancabile carbone dolce. Questa tradizione richiama il fuoco, che si accendeva nei primi giorni di gennaio, come elemento di buon auspicio per il raccolto. Il carbone, quello vero, era invece una “punizione” per i bimbi che si erano comportanti male.

Buccellati e torroni in Sicilia

Ogni parte d’Italia ha i suoi prodotti. In Sicilia, naturalmente, continua a trionfare il Buccellato, dolcissimo signore delle festività natalizie. Una frolla scenografica e deliziosa, ripiena di composta di fichi, frutta secca, cioccolato e zuccata. Ne esistono molte versioni – e sono tutte deliziose. Non si tratta dell’unico dei dolci della Befana della nostra regione.

Molto amato in Sicilia è anche il torrone di mandorle. Da noi, con le mandorle, si preparano alcuni torroni che richiamano i croccanti, come la cubbaita. Zucchero e frutta secca tutta da mordere, come nel caso della giuggiulena, che è fatta invece con il sesamo.

Facendo un viaggio nelle altre parti d’Italia, a Varese ad esempio si mangiano i cammelli dolci di pasta sfoglia, che ricordano le cavalcature dei Re Magi. In provincia di Cuneo la Befana ha invece la sua fugassa d’la Befana: un dolce dall’impasto morbido, tondeggiante, al cui interno un tempo venivano nascoste due fave di diverso colore. A chi capitava la fava chiara toccava pagare la focaccia, a chi capitava la fava scura spettava l’acquisto delle bevande.

I dolci della Befana più buoni

In Liguria, il 6 gennaio, si prepara l’ultima infornata di anicini. Un dolce festivo all’anice, a metà tra una focaccia e un biscotto, che non prevede l’utilizzo di nessun genere di grassi. Nel Triveneto alla Befana è dedicata la pinza de la marantega (Befana, in veneziano). Si tratta di un pane dolce arricchito di uvetta, fichi secchi, arancia candita, pinoli, grappa, cotto preferibilmente sotto la cenere dei falò e coperto da foglie di cavolo.

A Siena e dintorni, in Toscana, si preparano i cavallucci, biscotti morbidi lievitati. Tra Lucca e Viareggio trionfano i befanini, che prevedono anche la presenza di rhum e sono realizzati in tipiche forme natalizie. Nella zona di Ancona troviamo le pecorelle: dolcetti di pasta sfoglia farciti di marmellata e frutta secca. In Abruzzo e in Molise, da Natale all’Epifania, si preparano i pepatelli con il pepe nero aggiunto in modica quantità a farina, cacao, miele, mandorle e buccia d’arancia. In Puglia le cartellate baresi e i purcidduzzi salentini.

A Napoli, per l’Epifania, si gusta la prima pastiera dell’anno. In Campania a farla da padrone sono anche gli struffoli napoletani. Nel Lazio, tra i dolci della Befana il più amato è il Pangiallo romano, mentre in alcune zone dell’Umbria e dell’Emilia Romagna si prepara il Panpepato.

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