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É il siciliano Salvatore Caruso a prendere il posto di Novak Djokovic agli Australian Open. Dopo l’espulsione del tennista serbo l’Atp ha deciso che è il 29enne di Avola (Siracusa), numero 150 del mondo, a prendere il suo posto. La Trinacria, dunque, è “volata” dall’altra parte del mondo per la sfida in campo.

Salvatore Caruso, un siciliano agli Australian Open

Fuori Djokovic, dentro Caruso. É siciliano – per la precisione di Avola, il tennista che sostituisce il serbo testa di serie numero 1. Salvatore Caruso, 29 anni, ha esordito nel circuito da professionista nel 2012, vincendo 5 Futures (Padova, Bolzano, Santa Margherita di Pula) e 2 Challenger (Como, Barcellona).

I risultati migliori, per il 29enne avolese, sono arrivati dal 2018 in poi. Il 2019 è l’anno della consacrazione, con il terzo turno al Roland Garros e la semifinale a Umago. Nel 2020, dopo il secondo turno agli Internazionali di Roma, ha conquistato il terzo turno agli Us Open. Lo scorso anno il miglior risultato è stato il secondo turno agli Australian Open, perso al tre break del quinto set contro Fabio Fognini.

La Sicilia, quindi, vola agli Australian Open. Salvatore Caruso è stato ripescato dalle qualificazioni. Attualmente 150esimo nella classifica mondiale, è il terzo “lucky loser” del torneo: i primi due, lo statunitense Ernesto Escobedo e il portoghese Joao Sousa, sono già stati ripescati per altre rinunce.

Caruso: “Sono il lucky loser più famoso della storia”

«Non ho seguito molto la vicenda Djokovic, sono qui per giocare a tennis. Diciamo che sono diventato il lucky loser più famoso della storia – ha detto il tennista italiano a Sky Sport –. Onestamente fra tennisti non si è parlato troppo della vicenda Nole. Qui ci giochiamo uno Slam e siamo concentrati sul nostro lavoro. Per lui è una brutta botta, ma è un grandissimo campione e credo che col tempo troverà la forza per superare anche questo momento di difficoltà».

Includendo la new entry del siciliano Salvatore Caruso, agli Australian Open ora sono in tutto 10 gli italiani in gara nel primo prestigioso torneo del circuito. Si tratta di: Berrettini, numero 7 del ranking mondiale, Sinner, Sonego, Fognini, Musetti, Mager, Seppi, Travaglia e Cecchinato. L’Italia ha quindi lo stesso numero di tennisti di Francia e Australia (ma quest’ultima grazie alle wild card locali), meno solo di Stati Uniti (14) e Spagna (12).

La passione per il tennis di Salvatore Caruso

Per il 29enne di Avola, abituato a essere un outsider, è un’ottima occasione. Da piccolo sognava di diventare un pilota di Formula 1, ma il destino aveva in serbo per lui qualcosa di molto diverso. Tifoso della Ferrari e della Juventus e nel cuore ha un grande idolo bianconero: Alessandro Del Piero.

Quando era adolescente, era l’unico ragazzo della sua compagnia a giocare a tennis, mentre tutti i suoi amici praticavano il calcio. Lo chiamavano “Salvo lo strano”. Ha continuato a praticare la sua passione e dopo il diploma al liceo scientifico, Caruso ha fatto un patto con i genitori: provare per qualche anno a sfondare nel tennis.

Tra le “imprese” della sua carriera, quella del 15 agosto 2013 (tre anni prima del debutto nell’Atp Tour. Fu contattato perché Roger Federer stava cercando uno sparring partner in Svizzera. Salvatore non se lo fece dire due volte, fece il borsone e partì per allenarsi con la leggenda.

Gli appassionati di tennis ricordano anche l’episodio del febbraio 2021 all’Australian Open: al termine della sfida con Fognini nel secondo turno, persa da Caruso al tiebreak al quinto set,  c’era stato un duro battibecco tra i due giocatori. Nel momento del saluto a rete Fognini aveva detto a Caruso di essere stato fortunato. Ne era nato uno scambio proseguito anche mentre i due italiani si avviavano negli spogliatoi.

In seguito Fognini aveva chiarito con un tweet: «Che partita! I derby non sono mai semplici. Mi dispiace per come sia finita. Complimenti a te Salvo, e al tuo team perché negli ultimi due anni avete fatto un percorso incredibile». Foto di si.robi – Caruso RGQ19 (28), CC BY-SA 2.0.

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