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Da quando Elisa dell’artista vicentino Arcangelo Sassolino è stata installata ai Quattro Canti, a Palermo, ha fatto subito discutere, dividendo i palermitani sull’opera. Sui social è un tam tam: c’è chi la difende e c’è chi la critica duramente. Insomma, oggettivamente l’opera – che non starà lì per sempre – ha raggiunto il suo obiettivo di ‘fare rumore’.

Ma oggi, proprio lunedì 23 maggio, il rumore è stato reale. Sì perché, come raccontato da BlogSicilia.it, “dopo alcune ore di funzionamento, il braccio meccanico è caduto al suolo, scatenando un boato avvertito dai pedoni in transito”. Stando a quanto raccontato da alcuni passanti, il braccio ha cominciato “lentamente a danneggiare il basolato emettendo degli strani suoni, per poi cadere e rovinare il piano di cemento armato posto alla base. Al momento, alcuni tecnici stanno lavorando per capire cosa sia successo e per rimettere in funzione l’installazione”.

Tuttavia, non c’è stato alcun crollo. Come sempre riportato da BlogSicilia, infatti, “non si è trattato di un incidente come è sembrato ai passanti. Si tratta, invece, del normale percorso ‘emozionale’ dell’opera. Il braccio si muove, fa le sue evoluzioni così come previste poi, ad un certo punto del percorso, cade rovinosamente e danneggia la base”. Tra l’altro, il significato è stato spiegato anche dal critico d’arte Vittorio Sgarbi.

Elisa è stata voluta dal Comune di Palermo, in occasione del 30ennale della Strage di Capaci, composta da un esagono in cemento armato su cui è poggiato il braccio meccanico di un escavatore. Non un’opera bella – nel senso estetico del termine – ma simbolica perché vuole denunciare l’abusivismo edilizio connesso alla mafia.

A prescindere dagli schieramenti, l’assessore alle Culture Mario Zito, di recente, ha spiegato che la scelta del luogo sarà motivata “al momento dell’inaugurazione. Tutta la città sarà coinvolta in questi momenti di ricordo. Il passaggio per le auto comunque c’è, altrimenti non sarebbero state date le autorizzazioni. Il cantiere si dovrebbe concludere entro il 23 maggio. Comunque, ci tengo a sottolineare che l’opera è provvisoria, un’installazione di public art. Nessuno dimentica che si tratta di un tratto viario centrale per la città, anche in vista delle prossime celebrazioni di Santa Rosalia”.