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L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, ha avviato alcuni accertamenti dopo le segnalazioni degli abitanti di Vulcano. È comparsa una colorazione bianco-lattiginosa, diffusa in tutto il tratto di mare antistante la Spiaggia di Levante. Cosa sappiamo e quali sono gli aggiornamenti.

Accertamenti a Vulcano, cosa succede

Gli abitanti di Vulcano Porto hanno segnalato la colorazione “anomala”: approfondimenti tramite testimoni sul luogo hanno messo in evidenza che la fenomenologia era iniziata già domenica 22 maggio, con la comparsa di acque nerastre e maleodoranti nel tratto di mare antistante la spiaggia.

Il fenomeno ha raggiunto l’acme ed è poi apparso in netta diminuzione in un lasso di tempo non troppo lungo. Durata ed entità dell’evento – spiegano dall’INGV – insieme alla comparsa di fluidi scuri, diventati poi lattiginosi, suggeriscono che si sia trattato di un “evento impulsivo di degassamento“, che ha interessato l’area esalante prospiciente la Spiaggia di Levante.

Una zona dell’isoletta delle Eolie, sottolinea l’INGV, storicamente interessata da emissioni di gas da siti presenti a bassa profondità sul fondo del mare.

Perché l’acqua è diventata prima nera, poi biancastra

“Un fenomeno di rilascio di fluidi per incremento di pressione nel sistema idrotermale può infatti causare l’emissione di acque ricche in solfuri, presenti nella parte meno profonda del sistema stesso, dunque con tipiche colorazioni scure”, scrivono gli esperti.

L’acqua marina assume poi una colorazione bianco-lattiginosa a causa della successiva ossidazione, che causa la formazione di zolfo elementare e la conseguente flocculazione massiccia dello stesso. “La dinamica impulsiva del degassamento causa inoltre la dispersione in acqua di depositi preesistenti di zolfo nativo, contribuendo a rafforzare il fenomeno in questione”, spiegano dall’INGV.

Oggi è in programma un sopralluogo da parte dei ricercatori dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, per osservazioni macroscopiche del fenomeno, misure sul campo e prelievo di campioni.

I campionamenti, per tutelare la sicurezza degli operatori, riguarderanno il prelievo di acque di mare sul fondo marino in prossimità dei siti di emissione, tramite rosetta azionata dall’imbarcazione, nonché il prelievo di gas gorgogliante dalla superficie dell’acqua.

Si effettueranno anche campionamenti di gas presso la Vasca dei fanghi termali di Vulcano. Questo sito, infatti, è quello di elezione per il monitoraggio del sistema idrotermale che alimenta il degassamento nell’area, con lo scopo finale di ottenere informazioni eotermobarometriche sull’evoluzione del sistema geotermico. Foto: Sicilia!Licenza.

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