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Gela, cosa vedere nella città siciliana. Una meta ricca di storia, che ha subito molteplici cambiamenti nel corso dei secoli. Ancora oggi vanta un patrimonio artistico, culturale e religioso. Scopriamo insieme tutto il meglio di Gela: la storia, per cosa è famosa, perché si chiama così, in quale parte della Sicilia si trova.

Gela

Oggi facciamo tappa nella costa meridionale della Sicilia, in provincia di Caltanissetta, per visitare una cittadina ricca di storia, che ha vissuto tantissimi eventi nel passato e che ha mutato diversi nomi nel corso del tempo.

Ci troviamo a Gela, in un territorio in parte pianeggiante e in parte collinare: la cittadina sorge su un’altura che si sviluppa parallelamente al litorale, affacciando sul Golfo omonimo, il più ampio della regione. Il centro abitato, come abbiamo anticipato, ha assunto varie denominazioni. Il nome del primo insediamento coloniale (VII secolo a.C.) è Lindos.

Perché si chiama così?

La città, distrutta per la prima volta nel 405 a.C. e ricostruita nel 339 a.C. da Timoleonte, fu distrutta definitivamente nel 282 a.C. Il nome con cui la conosciamo anche oggi (utilizzato in epoca greca), deriva dal nome indigeno del fiume Gela, che sfocia a est.

Uno degli appellativi dei romani fu “Massa Gela”, poi gli arabi la chiamarono “Colonnario” o “Città delle Colonne”. Nella rifondazione del 1233 di Federico II di Svevia divenne “Eraclea” o “Heraclea”, mentre intorno al 1550 fu “Terranova”, divenuto “Terranova di Sicilia” nel 1862. Per ricordare i fasti dell’antica città greca, dal 1927 divenne Gela.

Storia

Il primo insediamento nell’area della città fu un abitato con la relativa necropoli dell’Eneolitico iniziale. Risale alla fine del V millennio a.C. Il nome attuale della città è storicamente legato a quello della colonia dorica fondata da navigatori provenienti da Lindo nel 688 a.C. Lo storico ateniese Tucidide racconta che la fondazione della colonia greca fu preceduta dall’arrivo di piccoli nuclei di Rodii di Lindos.

Erodoto ricorda che Teline, antenato di Gelone, aveva ricondotto in patria alcuni cittadini della plebe geloa rifugiatisi, a seguito di controversie civili, nel sito di Maktorion, oggi identificato con il sito archeologico di Monte Bubbonia. Il periodo della tirannide ebbe inizio a Gela nel 505 a.C. Il primo tiranno fu Cleandro, seguito dal fratello Ippocrate. Sotto Ippocrate, la città visse grandi splendori economici e politici.

Nell’ultimo decennio del V sec. i Cartaginesi, partiti da Agrigento, distrussero Gela con le milizie guidate da Imilcone. La ricostruzione avvenne sotto la figura di Timoleonte, condottiero corinzio. Vi insediò coloni dell’isola di Kos guidati da Gorgos. Seguì un lungo periodo di pace.

Scomparsa e dimenticata dopo la distruzione e la dispersione degli abitanti ad opera del tiranno di Akragas, Finzia, la città rinacque nel 1233 per volontà di Federico Il di Svevia. Le sue coste furono teatro, durante la seconda guerra mondiale, nel luglio del 1943, dello sbarco in Sicilia della 7ª Armata americana.

Cosa vedere a Gela

Duomo di Gela

Si tratta, naturalmente, dell’edificio religioso più significativo. È dedicato a Maria SS. Assunta in cielo e la sua struttura deriva dalla precedente Chiesa di Santa Maria de’ Platea. Ne ha mantenuto lo stile architettonico neoclassico. All’esterno ci sono statue e colonne, alcune iscrizioni e un ingresso principale. Vi sono anche due ingressi secondari, ai lati. All’interno include ampie navate, un grande organo e ornamenti dorati sul soffitto.

Chiesa di Sant’Agostino

Merita menzione, in quanto chiesa più antica di Gela. Risale al 1439, anno in cui venne costruito in onore di San Giuseppe, con l’annesso convento. Anche questa chiesa, come il Duomo, è in stile neoclassico. Nella facciata esterna presenta una statua di San Giuseppe. Ancora più in alto c’è la cella campanaria. All’interno si trovano una sola navata, diverse colonne, dipinti del Settecento e un’acquasantiera in marmo.

Chiesa di San Giacomo

Questo edificio religioso ha un’architettura molto semplice, sia all’interno che all’esterno. L’impatto generale è molto piacevole ed artistico. All’interno l’ambiente è luminoso, mentre l’esterno è sicuramente più spoglio. Sebbene non sia una delle chiese principali, è solitamente molto apprezzata.

Palazzo Pignatelli

Si tratta di uno degli edifici storici più apprezzati di Gela. Palazzo Pignatelli è l’eredità lasciata alla città dall’omonima famiglia, in particolare da Anna Maria Pignatelli, principessa di Roviano. Fu lei, nel 1842, a nominare come suo unico erede il Cardinale Sforza, il quale la aiutò nell’istituzione di un convitto per l’educazione religiosa e civile dei giovani proprio in quell’edificio.

Ex Palazzo Ducale

Ha un glorioso passato legato alla storia della cittadina. È molto apprezzato per la bellissima vista sul mare che offre dall’alto. Ospita mostre ed eventi di vario genere.

Lungomare Federico II di Svevia

Il Lungomare consente di visitare Gela da un punto di vista panoramico sul mare. Rimane uno dei punti più frequentati e permette di godere anche della spiaggia.

Castelluccio

Si trova su una collina di Gesso, dove il Gela sbocca nella piana dopo le gole del Disueri. L’edificio nacque con funzione difensiva e la menzione più antica è pervenuta con un atto di donazione del 1143.

Siti archeologici

Mura Timoleontee di Caposoprano

Le Mura Timoleontee, note anche come fortificazioni greche di Gela, rappresentano un importantissimo sito archeologico. Sono testimonianza della strategia difensiva utilizzata dalla città, che contava su una protezione tramite accerchiamento della collina. Attualmente costituiscono un grande parco, tra la zona moderna e la costa.

Acropoli di Gela

Note anche come Acropoli di Molino a Vento, sono l’area in cui sorgeva il primissimo nucleo cittadino. Racchiudono le tracce di un antico villaggio dell’età del bronzo e i resti di tombe di pietra, templi arcaici e colonne. Il villaggio fu conquistato dai greci di Rodi e Creta.

Museo Archeologico Regionale

Si tratta di uno spazio dedicato alla storia di Gela. Il Museo Archeologico Regionale raccoglie oltre 4mila reperti tra i quali oggetti di vario genere in pietra, ceramica, bronzo e molto altro, tutti provenienti dalle Acropoli di Gela e dagli scavi di Caposoprano. L’esposizione è molto grande e segue un ordine cronologico. Tra gli altri, vi sono un elmo corinzio, diverse ceramiche greche, i resti del mercantile noto come “relitto di Gela”, diverse monete greche.

Bagni Greci

Nel 1957 venne a luce un complesso termale, in prossimità dell’Ospizio di mendicità. Consta di due ambienti: il primo, a nord-ovest, all’interno del quale vi sono due gruppi di vasche collegate ad un condotto di scarico. Il secondo comprende invece un locale di riscaldamento sotterraneo, un vero e proprio ipocausto.

Le due stanze, coperte dal tetto con tegole, erano in origine divise da un muro in mattoni crudi del quale restano solo le tracce dell’assise inferiori. Il muro doveva essere intonacato.

Natura

Riserva naturale orientata Biviere di Gela

Il Biviere è un lago molto grande che, nella zona settentrionale, ospita la riserva naturale orientata, casa di specie di uccelli e tante piante mediterranee. Tra le piante presenti dominano il timo ed il rosmarino, mentre in primavera iniziano a crescere anche molte orchidee selvatiche. Foto: Giovanbattista BrancatoLicenza.

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