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Qual è l’età del Castagno dei Cento Cavalli? Alle pendici dell’Etna, nel territorio di Sant’Alfio (provincia di Catania), c’è uno degli alberi più famosi della Sicilia – ma anche del mondo, potremmo dire! Adesso la scienza ci ha svelato qual è la sua vera età: scopriamola insieme.

L’età del Castagno dei Cento Cavalli

A rivelare quanti anni ha il nostro amato castagno è stato uno studio del Crea, basato sull’impronta genetica e pubblicato sull’ultimo numero di Forestry, una rivista internazionale di ricerca forestale. Come potete facilmente intuire, non è proprio semplice capire la vera età dei giganti della natura, ma la ricerca all’avanguardia ci è riuscita.

Il Castagno dei Cento Cavalli ha 2.200 anni e questo lo rende uno degli alberi più antichi (oltre che più grandi) del mondo. Eletto in passato albero italiano dell’anno 2021, si tratta di un monumento vivente a tutti gli effetti. Una meraviglia alle pendici dell’Etna, a Sant’Alfio, in provincia di Catania.

Per avere un’idea della sua maestosità, vi basti pensare che il diametro medio del tronco misura 18 metri, mentre la chioma copre un’area di circa mille metri quadrati. Un albero così speciale, naturalmente, non può non essere accompagnato da una leggenda. Si narra che il suo nome nacque quando la regina Giovanna I d’Angiò, nel XIII secolo, si riparò sotto le sue fronte sotto un temporale, insieme a tutti i suoi 100 cavalieri.

Lo studio

Per determinare l’età del Castagno dei 100 Cavalli, il Crea ha usato una tecnica innovativa, dal nome Kasp. Si basa sull’analisi del Dna estratto dalle foglie della pianta e ha permesso di mettere a punto una specie di “codice a barre“, in grado di identificare, oltre all’età dell’albero, anche le cultivar di castagno correlate a un’impronta genetica uniforme.

Lo studio, di fatto, apre la strada per la creazione di una banca dati interattiva delle impronte genetiche delle cultivar di castagno. Un database utile per il miglioramento genetico per ottenere varietà resistenti agli eventi climatici estremi, agli stress idrici e alle malattie più diffuse come il cinipide del castagno.

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