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Completati i lavori di restauro nel Castello Maniace di Siracusa, migliorati accessibilità e servizi. Gli interventi finanziati con risorse del Comune destinate alla valorizzazione dei siti archeologici e di interesse storico-culturale.

Il Castello Maniace di Siracusa rinasce

Le opere hanno riguardato la pavimentazione della corte d’ingresso, la ristrutturazione della sala adibita al servizio di custodia e, per quanto riguarda l’impiantistica, la riqualificazione dei servizi igienici e dell’impianto di smaltimento delle acque reflue.

“Oltre a valorizzare lo spazio interno al castello – sottolinea l’assessore regionale dei Beni culturali e dell’identità siciliana Elvira Amata – l’intervento aveva l’obiettivo di migliorare le condizioni complessive di accessibilità alla sala ipostila, con i suoi 800 metri quadri di volte a crociera e di colonne in pietra luminosa, nella sobria architettura normanna”.

“Un impegno coerente con l’impulso dato da questo governo di rendere sempre più attrattivo e fruibile il patrimonio regionale, garantendo a tutti i visitatori le migliori condizioni per apprezzare i nostri beni culturali”, conclude Amata.

“Le opere di ammodernamento – aggiunge il soprintendente dei Beni culturali di Siracusa Salvatore Martinez – sono frutto della collaborazione tra istituzioni: in particolare il sindaco di Siracusa Francesco Italia, gli uffici del settore Mobilità e trasporti del Comune e la Siam S.p.a., società che gestisce il servizio idrico integrato”.

Il Castello e i restauri

L’ingresso al Castello Maniace, vero e proprio simbolo di Siracusa, si caratterizza per un portale in marmi policromi, oltre il quale si trova la corte creata a seguito della riedificazione spagnola dopo l’esplosione che, nel 1704, provocò la distruzione di 15 delle 25 campate che facevano parte dell’originaria sala ipostila.

La corte interna al castello, così riconfigurata, al termine del restauro del 2017 si presentava con fasce incrociate in calcestruzzo grezzo che delimitavano una maglia quadrata ricoperta da ghiaietto che richiamava le preesistenti campate della sala ipostila.

I lavori di restauro hanno mantenuto la geometria preesistente, con interventi sulle fasce che sono state realizzate nella stessa pietra calcarea che ricopre il pavimento della sala e rivestimento dello spazio interno con il cocciopesto.

All’intersezione delle fasce sono state disegnate, in pianta, la forma e le dimensioni delle basi e delle colonne preesistenti. La campata centrale, infatti, era costituita da colonne monolitiche accostate che mettevano in evidenza il centro del castello, focalizzato dall’impluvium.

Il basamento del portale monumentale, all’ingresso della corte, era composto da un rettangolo di pietre laviche e calcaree sconnesse che, grazie al progetto di restauro, sono state regolarizzate e sarcite per rendere il piano calpestio meno accidentato e più agevole da percorrere, riacquistando la piena fruibilità di un suggestivo spazio interno che sarà reso disponibile anche per manifestazioni ed eventi culturali.

Foto di Misterchry82 – Own work, CC BY-SA 4.0.

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