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Si celebrano quest’anno i 31 anni dalle stragi mafiose del 1992 e i 30 anni dagli attentati di Firenze, Milano e Roma. Questi eventi fecero seguito alla condanna della mafia e all’invito alla conversione da parte di San Giovanni Paolo II durante la sua visita nella Valle dei Templi.

In occasione di questo anniversario, l’olio ottenuto dalla molitura delle olive prodotte dagli alberi del “Giardino della Memoria” di Capaci è stato donato dall’associazione Quarto Savona 15 e dal questore di Palermo, Leopoldo Laricchia, all’arcivescovo di Palermo, monsignor Corrado Lorefice. Durante la Messa Crismale del Giovedì Santo, il 6 aprile, questo olio verrà consacrato insieme ad altre essenze e oli provenienti da diverse località dell’Arcidiocesi.

Questo olio non rappresenta solo il riscatto dalla morsa mafiosa ma è anche un’importante testimonianza di memoria da tramandare alle nuove generazioni. “Il dono che riceviamo dagli olivi di Capaci ha per la Chiesa di Palermo un significato ulteriore, quello di condividere la memoria del martirio del Beato Puglisi, ucciso dalla mafia trent’anni fa”, ha dichiarato monsignor Lorefice. Il questore ha aggiunto che il dono dell’olio prodotto a Capaci vuole essere un segnale importante per la Sicilia, affinché il frutto nato dalla terra bagnata dal sangue dei caduti nella lotta contro la mafia possa diventare simbolo di redenzione per il territorio.

Il “Giardino della Memoria” si trova vicino al tratto dell’autostrada Palermo-Trapani in cui persero la vita i magistrati Giovanni Falcone e la moglie Francesca Morvillo, insieme alla loro scorta. Ogni olivo del terreno di Capaci è dedicato a un rappresentante delle istituzioni caduto per mano mafiosa e l’olio viene prodotto dall’associazione Quarto Savona 15, fondata da Tina Montinaro, vedova di Antonio, caposcorta del giudice Falcone. Gli studenti dell’Istituto superiore Majorana di Palermo collaborano alla produzione e alla diffusione dell’olio, impegnandosi a mantenere viva la memoria delle vittime della mafia.