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Ieri, sabato 6 maggio, si è svolta la cerimonia di intitolazione dell’aula 7 nel Dipartimento di Scienze Politiche e delle Relazioni Internazionali dell’Università degli Studi di Palermo al giudice Rosario Livatino, assassinato nel 1990 dalla Stidda.

Durante la cerimonia, il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, ha sottolineato che l’azione di intitolazione dell’aula al giudice Livatino non è solo un semplice esercizio di memoria, ma rappresenta un’importante rielaborazione attiva di pensiero che ostacola ogni tipo di rischio criminogeno.

Lagalla ha inoltre evidenziato come l’Università di Palermo, così come la città, abbiano sempre fatto e continueranno a fare ciò che è necessario per costruire lo sviluppo sulla base di solide e vincolanti radici di ordine etico, come la legalità, la trasparenza e la lotta contro ogni forma di infiltrazione della malavita organizzata. Il giudice Livatino è stato uno dei precursori della lotta al riciclaggio e Palermo rappresenta per questo motivo una naturale sede della lotta al riciclaggio.

Livatino è stato un magistrato italiano che ha pagato con la vita la sua lotta contro la mafia e il riciclaggio. La sua figura è stata venerata come beato e martire dalla Chiesa cattolica e il suo esempio rappresenta un importante monito per tutti coloro che operano nella giustizia e nella lotta contro il crimine organizzato.

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