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Chi era Salvatore Greco, biografia dell’uomo di Cosa nostra, soprannominato Cicchiteddu. Dove è nato, quando e come è morto, cosa ha fatto. I casi di cronaca e le notizie più rilevanti. La vita in Venezuela e il ruolo nella “Commissione“.

Salvatore Greco

Salvatore Greco è nato a Palermo il 13 gennaio del 1923. Era figlio di Giuseppe, capo della “famiglia” di Ciaculli (una borgata di Palermo). A causa di alcune vicende sanguinose, ebbe inizio alla metà degli anni Quaranta una conflitto tra la famiglia Greco di Ciaculli e quelli di Croceverde-Giardina. Il culmine della faida arrivò il 17 settembre del 1947, quando le due fazioni si sono affrontate con bombe a mano e mitra nella piazza di Ciaculli: il bilancio fu di 5 morti.

Per porre fine alla faida, intervennero diversi boss. Nel periodo successivo, Greco venne spesso notato in ambienti malavitosi. È stato sospettato dalla polizia di essere stato presente alla riunione dell’ottobre 1957, con mafiosi siciliani e italo-americani.

Secondo quanto raccontato da Tommaso Buscetta, uno dei risultati di queste riunioni fu la costituzione della “Commissione”, a capo della quale venne eletto Salvatore Greco “Cicchiteddu” per via del suo prestigio e della sua autorevolezza. Sempre secondo Buscetta, “Cicchiteddu” fu l’organizzatore dell’omicidio di Enrico Mattei, il presidente dell’ENI che morì in un misterioso incidente aereo il 27 ottobre 1962.

Prima guerra di mafia

Stando alla ricostruzione degli inquirenti dell’epoca, Greco fu protagonista di alcune vicende relativa a una partita di eroina, che sfociò nella cosiddetta “prima guerra di mafia“. Al termine di una serie di fatti di sangue, il giudice istruttore Cesare Terranova spiccò anche un mandato di cattura nei confronti di “Cicchiteddu”, che fuggì a Caracas, in Venezuela. Fino a quel momento, risultava incensurato. Nel dicembre del 1968 venne condannato in contumacia a dieci anni di carcere al processo di Catanzaro contro i protagonisti della prima guerra di mafia. In appello però è stato assolto.

Venezuela

Salvatore Greco lasciò il Venezuela nel 1970 e soggiornò a Zurigo sotto falso nome, quindi andò prima a Catania e poi a Milano, per discutere sulla ricostruzione della “Commissione”. A Milano lo fermarono a un posto di blocco, ma esibì un passaporto falso, quindi non venne riconosciuto.

Nel gennaio 1978, sebbene fosse latitante da diversi anni, “Cicchiteddu” tornò nuovamente in Sicilia dal Venezuela per incontrare alcuni boss e discutere dell’eliminazione di Francesco Madonia. Come raccontato da alcuni collaboratori di giustizia, “Cicchiteddu” consigliò di rimandare ogni decisione a data successiva. Ripartito per Caracas, vi morì prematuramente per cirrosi epatica, il 7 marzo 1978. Secondo lo storico Salvatore Lupo, sarebbe una morte presunta, poiché non avrebbe mai trovato conferma.

Foto di Conca d’Oro – Opera propria, CC BY-SA 3.0.

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