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Mazzara del Vallo città arabo normannaMazara del Vallo è un comune della provincia di Trapani. I suoi quartieri sono organizzati secondo la disposizione della medina, il tipico impianto urbanistico arabo. Le sue viuzze strette e le chiese del periodo Normanno, fanno di Mazara una città unica con una storia tutta sua.

Affacciato sul Mar Mediterraneo, alla foce del fiume Màzaro, il suo territorio è protetto da ben due aree naturalistiche: la Riserva naturale integrale Lago Preola e Gorghi Tondi, gestita dal WWF, e quella di Capo Feto, dal 2000 nelle Zone di Protezione Speciale.

Il primo insediamento umano di cui ci sia rimasta traccia, risale al Paleolitico Superiore. Il sito archeologico di Roccazzo, ci presenta tracce di grattatoi, bulini, lame di selce e ceramiche neolitiche legate all’Età del Bronzo. Vi sono poi testimonianze di una civiltà databile nello stesso periodo della costruzione della città di Selinunte, un complesso abitativo di tipo greco di cui sono rimaste solo le fondamenta e 47 tombe, parte della necropoli.
Successivi insediamenti sono stati rinvenuti presso i Gorghi Tondi, e appartengono al periodo del Mesolitico.

Nell'XI secolo a.C. si hanno le prime testimonianze della presenza dei Fenici, che proprio in quell’area avevano creato il loro avamposto, Mozia. Mazara veniva usata dai Fenici probabilmente come luogo ideale di sosta tra un viaggio in Spagna e l’altro. Successivamente, Mazara divenne il luogo per stabilimenti e depositi, empori, luoghi di commercio e scambio, come testimoniarono il vasellame e le monete rinvenute tra la foce del Mazaro e Capo Feto. Altri resti a conferma della presenza fenicia, si riebbero dagli scavi effettuati presso il Palazzo dei Cavalieri di Malta, che si affaccia ad appena pochi metri dalla foce del Mazaro. Fu però durante il periodo greco-selinuntino che la città acquistò tutto il suo splendore; divenne un centro urbano organizzato, l’empòrion più fiorente di Selinunte, con una moneta propria. Distrutta Selinunte, nel 409 a.C., Mazara venne dominata ora dai siracusani, ora dai cartaginesi. Testimonianze della conquista Romana, si trovano nei sarcofagi, nelle urne, nelle lapidi funerarie, nei mosaici, e nelle numerose ville ritrovate nell’area. È in questo periodo che il Cristianesimo approda a Mazara, contribuendo alla nascita del culto di San Vito, Patrono della città.

Le incursioni dei Vandali e dei Goti non risparmiarono Mazara, che visse un periodo di decadenza fino alla venuta dei Bizantini, nel 533. Ma fu solo con l’arrivo gli Arabi che la città si riprese economicamente, fino ad eguagliare il periodo selinuntino. Mazara divenne il più grosso centro giuridico della Sicilia e un importante luogo d’incontro commerciale, artistico e letterario. La popolazione raggiunse i 30.000 abitanti, trasformando Mazara nella seconda del Vallo dopo Palermo.

Con l’arrivo dei Normanni, nacque la Cattedrale, e fu l’inizio di una nuova Diocesi. Dal 1093 al 1097, Mazara divenne sede governativa e dimora del conte Ruggero. Dopo i Normanni, la città conobbe un nuovo periodo di depressione, dato che Federico II di Svevia aveva dato ordine di trasferire tutti i musulmani nel territorio della Piana di Lucera, in Puglia, nuocendo così gravemente alla locale produzione della città. Neanche con la successiva dominazione angioina le cose cambiarono.
La città conobbe anche un periodo (che va dalla fine del Trecento alla fine del Cinquecento) di dominazione signorile. Intorno alla seconda metà del Seicento, Mazara si liberò dei suoi dominii, tramite una serie di tumulti che culminarono nei moti del 1647. È in questo periodo che la città conobbe un particolare periodo di devozione religiosa ed ecclesiastica; il 3 novembre del 1797, avvenne il miracolo di Maria SS. del Paradiso, la cui immagine mosse gli occhi.

Molti i monumenti e i luoghi di interesse di Mazara, che identificano la composita origine della città.
Da non perdere è sicuramente la Basilica Cattedrale, che sorse in epoca Normanna sulle fondamenta di una moschea preesistente. Poche sono le chiese di fattura barocca, come ad esempio la Chiesa di San Francesco. Da visitare anche l’Arco Normanno, ovvero ciò che resta dell’antico Castello Normanno fatto edificare dal conte Ruggiero I nel 1072, accanto al quale si estende Villa Jolanda, l’ex giardino. Il Castello è raffigurato anche nello stemma che rappresenta la città: assieme alle tre torri e al campanile della Cattedrale (che nel periodo musulmano era il minareto della Moschea Magna). Tra il campanile e il Castello, campeggia l’immagine del Santissimo Salvatore, Patrono della città insieme a San Vito. Nella parte inferiore dello stemma, sono visibili le mura normanne di Mazara, con la Porta Centrale.

Autore | Enrica Bartalotta

Credit immagine • Mazara del Vallo (TP) – Foto di Luigi Nifosì