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La Siciliana è una razza di pollo particolarmente rara. La sua provenienza è di tipo mediterraneo dunque, e la sua specificità sta nella cresta denominata ‘a coppa’ o ‘buttercup’, com’è conosciuta Oltreoceano.

La razza Siciliana produce un pollo campagnolo, leggero; le uova della gallina sono bianche. La sua colorazione è piuttosto simile a quella di altre razze: va dall’oro del collo al nero del resto del corpo, che può presentare anche macchie blu, o bianche. Il corpo di un pollo di razza Siciliana è snello e agile, la testa profonda, il becco forte e scuro. Ma è la cresta la sua particolarità, che si presenta piuttosto fine ma ben arrotondata in cima per costituire la cosiddetta forma ‘a coppa’. I suoi cinque denti regolari costituiscono le creste sia del maschio che della femmina; entrambi la portano ritta in testa quasi con fierezza. La cresta fa il paio con i bargigli, dello stesso colore, ma ben distesi e non aperti; rossi sono anche gli occhi e la faccia. Larga la coda, il petto è in fuori; per le sue caratteristiche speciali è stata esportata anche in America, con discreto successo.

I galletti di razza Siciliana non superano i tre chili, il loro peso si aggira infatti intorno a 2.000/2.400 grammi; meno pesante è il sesso femminile, che non arriva ai 2 chili.
Ma il suo collo arcuato e il suo passo elegante, nascondono caratteristiche degne di un pollo rustico: buona infatti la produzione delle uova, e buona la resa in generale, specialmente dato che la Siciliana non richiede un grande spreco di risorse. Ottima anche la sua resistenza ai climi caldi. Il suo temperamento, fiero e combattivo, la rendono una razza territoriale, coraggiosa. La Siciliana rende anche in spazi piccoli, ha la tendenza a vagabondare, quindi è anche particolarmente brava ad alimentarsi naturalmente, il che l’ha salvata dall’estinzione; non è una buona volatrice, ma i pulcini, vispi e robusti già dalla nascita, tendono ad essere precoci.

Le sue origini sono piuttosto controverse, ma si presume che questa razza di pollo esistesse già nel XVI secolo, come testimoniamo alcune opere pittoriche che la ritraggono. Alcuni studiosi ne ipotizzano le origini nell’Africa settentrionale, dal momento che la razza autoctona, la Tripolina, si differenzia ben poco dalla Siciliana; in particolare, presenta la stessa cresta ‘a coppa’ tipica.
Tra il 1850 e il 1860, la razza Siciliana è stata oggetto dell’interesse e della curiosità degli Americani. Fu infatti il Capitano Daves che per primo acquistò un notevole numero di esemplari, ad introdurre le galline a Boston. Iniziarono intensi studi di selezione da parte di alcuni allevatori statunitensi: la razza venne ribattezzata Flower Bird, per via della forma della sua cresta.
Più tardi, iniziarono i primi viaggi volti all’importazione degli esemplari di Siciliana anche in Inghilterra: fu qui che assunsero l’appellativo di “Sicilian Buttercup”.

La razza Siciliana allevata negli Stati Uniti è diversa da quella endemica originale; è più pesante, innanzitutto, e presenta orecchioni bianchi. La Siciliana locale è andata via via scomparendo dalle tavole e dagli allevamenti americani, ma nel nostro Paese è ancora presente senza alcun margine di rischio, nonostante siano molti gli allevatori che si sono prodigati in programmi di ripopolamento a tutela della varietà.

Autore | Enrica Bartalotta