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Il caso della baby squillo non è chiuso: agli arresti domiciliari, infatti, è finito Dario Pandolfini, 49 anni, assistente capo della polizia e in servizio all'ufficio scorte. È accusato di induzione alla prostituzione minorile. Avrebbe messo in contatto Dario Nicolicchia, arrestato con l'accusa di avere costretto la sedicenne a vendere il proprio corpo, con almeno altri due clienti che sono finiti nel registro degli indagati.

Come scrive "LiveSicilia", sarebbe lui l'uomo che finora era stato indicato come "l'avvocato Francesco" nei verbali della minorenne. Piccolo particolare: in realtà non era un avvocato, ma un poliziotto. Il pubblico ministero Claudio Camilleri ha chiesto e ottenuto la misura cautelare firmata dal giudice per le indagini preliminari Lorenzo Matassa. È stato lo stesso Pandolfini a mettersi nei guai. Su "LiveSicilia" si legge:

"Il 24 aprile scorso squilla il telefono di uno dei clienti di Naomi, con questo nome veniva nascosta la vera identità della ragazzina. Fa il medico ed è appena stato interrogato dal pubblico ministero e dal dirigente della Squadra mobile Rosaria Maida. Dall'altra parte della cornetta c'è un uomo che dice di chiamarsi "Francesco". La telefonata parte da una cabina telefonica. Il cliente manifesta la paura di avere "il telefono sotto controllo". Vuole chiudere la conversazione al più presto. Prima, però, tranquillizza il suo interlocutore: "Con me sei in una botte di ferro". Solo in un secondo momento gli investigatori scopriranno che Pandolfini aveva contattato anche un altro cliente, pure lui ora finito sotto inchiesta. Si erano visti fuori dal Tribunale di Palermo alla fine dell'interrogatorio e ancora una volta avrebbe cercato di capire se era stato fatto il suo nome.

Pandolfini è uno dei nomi che Nicolicchia ha cercato di tenere nascosto nel corso del suo interrogatorio. Anche lui parlava di un avvocato Francesco che "ha avuto un rapporto sessuale con lei per il quale Francesco le ha dato 200 euro – aveva detto – Lei è rimasta gasatissima da questa cosa e sinceramente anche io sono rimasto contento perché ho visto che era contenta e sinceramente neanche io mi aspettavo che desse 200 euro. Con questa persona non ci siamo più incontrati perché voleva incontrarla senza di me e io non ero d’accordo così come non lo era lei. Pertanto con questo Francesco c'è stato un solo incontro. Francesco, però, ha continuato a chiamarci insistentemente".