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Un Castello siciliano da scoprire.

  • Il Castello di Palazzolo Acreide esisteva già nell’827, anno della conquista musulmana.
  • Oggi rimangono solo delle rovine, ma con l’immaginazione si può andare indietro nel tempo.
  • Chiamato anche Rocca di Castelmezzano, sorge in un punto panoramico del bellissimo borgo.

Sebbene di alcuni castelli siciliani oggi rimangano solo delle rovine, tanto basta per rivivere i fasti del passato. Ciò che resta riesce ancora a portarci indietro nel tempo, soprattutto se abbiamo voglia di lasciarci trasportare dalla fantasia. Il Castello di Palazzolo Acreide, o Rocca di Castelmezzano, nonostante abbia poco da mostrarci di sé, ha un grande pregio: ci offre una veduta sulla valle dell’Anapo di ineguagliabile bellezza. Esisteva già nell’827, anno della conquista musulmana. I resti sono: parte del fossato, il basamento delle torri, alcuni locali ipogei, le cisterne e nel baglio piccolo parte della merlatura intagliata nella viva roccia. Tanto ci basta, però, per raccontarvi la sua storia.

Storia e caratteristiche del Castello di Palazzolo Acreide

I ruderi della Rocca di Castelmezzano sorgono nel punto più alto del pianoro ad una certa distanza dall’altopiano che ospitava la città greca di Akrai. Le fonti antiche documentano la presenza di una “turris” nel punto più alto del pianoro. Questa “turris”, probabilmente, rappresentava il nucleo più antico, forse assimilabile al periodo bizantino. Durante l’epoca normanna fu probabilmente edificata la fortezza di Palatiolum. Il Castello di Palazzolo Acreide divenne quindi una nuova fondazione che conseguì la nascita del borgo medievale. Proprio intorno alla fortezza sorse l’abitato, forse circondato da mura oggi scomparse. Per comprendere l’importanza passata di questo edificio, basti pensare che fu un punto cardine della difesa bizantina nel sud-ovest della Sicilia. Il geografo arabo Idrisi menziona la Rocca nel 1150, con il toponimo di Balanzul. Nel 1355 Michele da Piazza (convenzionalmente viene ricordato come lo scrittore dell’Historia Sicula), parla dell’abitato di Palazzolo in qualità di villa et turris. Foto di Davide Mauro – CC BY-SA 4.0, Collegamento.

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