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Il Genio di Palermo è il nume tutelare della città (genius loci), complementare alla patrona, Santa Rosalia. Nella raffigurazione più classica è un uomo maturo con la barba divisa, abbracciato a un serpente che si nutre del suo petto.

Al di là della sua storia, è molto interessante scoprire quante rappresentazioni ci sono in giro per la città. Il Genio è emblema di Palermo e oggi capiremo meglio dove lo si può vedere.

Due raffigurazioni, le più antiche, si trovano al Porto e al Palazzo Pretorio. Sono sculture e di entrambe non si conoscono né gli autori, né la data di realizzazione. Nelle successive rappresentazioni, realizzate tra la fine del VX secolo e gli inizi dell’Ottocento, l’aspetto del nume si è evoluto e, dalla seconda metà del XVIII secolo sono sorte anche diverse declinazioni allegoriche.

Ecco dove trovare il Genio di Palermo

Se non si tengono in considerazione le repliche su incisioni, ecco dove potete incontrare il Genio di Palermo:

  • Genio del Porto, altorilievo marmoreo del cippo situato all’ingresso del porto di Palermo su via Emerico Amari.
  • Genio di Palazzo Pretorio, detto in siciliano Palermu u nicu (Palermo il piccolo). La statua è parte di un gruppo scultoreo posto sullo scalone del Palazzo Pretorio, sede del Municipio della città.
  • Genio del Garraffo, detto in siciliano Palermu lu grandi (Palermo il grande) per distinguerlo da quello più piccolo di Palazzo Pretorio. La scultura fu realizzata da Pietro de Bonitate alla fine del XV secolo. Si trova alla Vucciria, nella nicchia centrale dell’edicola realizzata da Paolo Amato nel XVII secolo. Da non confondere con la Fontana del Garraffo né con la Fontana del Garraffello.
  • Genio di Piazza Rivoluzione. Scultura del XVI secolo, posta sulla fontana di Piazza Rivoluzione.
  • Genio di Villagrazia, o di Villa Fernandez. Rilievo scultoreo della fine del XVII secolo, posto sull’ingresso di Villa Fernandez, in via Crimi, nel quartiere di Villagrazia a Palermo. Anche se non si tratta di una copia, l’opera è evidentemente stata realizzata sul modello del Genio del Porto.
  • Genio dell’Apoteosi di Palermo, personaggio centrale dell’affresco L’Apoteosi di Palermo (1760), dipinto da Vito D’Anna nel salone da ballo di Palazzo Isnello. L’affresco è considerato uno dei capolavori della pittura siciliana del XVIII secolo.
  • Genio di Villa Giulia, scultura marmorea (1778) collocata al centro della fontana di Ignazio Marabitti a Villa Giulia.
  • Genio del Mosaico, pannello musivo posto sopra la porta d’ingresso della Cappella Palatina a Palazzo dei Normanni. L’opera fu realizzata da Pietro Casamassima nei primi del XIX secolo.

A queste altre si aggiungono le seguenti raffigurazioni.

  • un bassorilievo raffigurante il Genio collocato in via Oreto, proprio sull’ingresso del numero civico 108;
  • al numero 112 del medesimo edificio, un palazzetto risalente al XIX secolo, si può osservare la personificazione fiume Oreto;
  • il Genio è protagonista di una complessa scena allegorica, attribuita all’artista palermitano Antonio Grano, affrescata sulla parete destra della cappella di Santa Rosalia, nella Chiesa del Gesù (Palermo);
  • esiste una ulteriore raffigurazione del Genio di Palermo, si tratta di un arazzo appesa nella sala delle armi di Palazzo Comitini.

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