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Si sono evolute rapidamente le indagini per l'omicidio di Giordana Di Stefano, uccisa a coltellate a Nicolosi, in provincia di Catania. I carabinieri hanno fermato a Milano Luca Priolo, 30 anni, ex convivente della vittima. L'uomo stava cercando di fuggire all'estero, ma è stato bloccato mentre si trovava in attesa di un treno diretto a Lugano. Priolo è stato avvistato dai carabinieri, è stato chiamato per nome e si è subito consegnato, scoppiando in lacrime. Infine, ha confessato: "Sì, sono stato", aggiungendo di aver ucciso durante un raptus di follia.

Secondo quando ricostruito, avrebbe chiesto un colloquio chiarificatore, alla presenza del cugino della donna. Si era mostrato tranquillo, al punto che, su sua richiesta, il cugino li avrebbe poi lasciati soli. Ma è stato in quel momento che si è consumato il delitto. Il corpo di Giordana Di Stefano è stato trovato segnato da diverse ferite di arma da taglio all'interno della sua auto, un'Audi A2, in una strada di campagna.

Dopo averla uccisa, Priolo è tornato a casa, ha salutato la madre e si è fatto dare le chiavi della sua auto. Ha lasciato il cellulare spento e a casa. Quindi è fuggiro verso Milano. Nel frattempo, la madre di Giordana, sapendo che era con lui e non vedendola rincasare, ne ha denunciato la scomparsa. 

Il 30enne era già stato denunciato per stalking da Giorndana e, proprio oggi era in programma l'udienza preliminare scaturita da una denuncia del 2003. Allora, l'uomo era entrato in casa della vittima da una finestra.

Fonte: Today