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  • Ponte sullo Stretto di Messina: la storia dai Romani a oggi.
  • Dall’antichità si parla di collegare la Sicilia al continente.
  • I progetti e le soluzioni proposte fino al 2021.

L’idea di collegare in modo stabile la Sicilia al resto dell’Italia ha origini molto antiche. Pensate che i primi progetti risalgono addirittura all’epoca dei romani che avevano pensato e, probabilmente, realizzato un ponte di barche. La soluzione avrebbe però impedito il transito delle navi. Plinio il Vecchio racconta che i romani fossero riusciti a fare transitare le truppe su un ponte di barche e botti.

I primi progetti del Ponte sullo Stretto

La costruzione fu un’idea del console Lucio Cecilio Metello nel 251 a.C. Il console aveva pensato a un ponte fatto di barche e botti per trasportare dalla Sicilia 140 elefanti da guerra catturati ai cartaginesi nella battaglia di Palermo durante la prima guerra punica.

Nel corso dei secoli l’argomento interessò Carlo Magno e Roberto il Guiscardo. Anche Ferdinando II di Borbone, Re delle Due Sicilie, nel 1840 pensò alla realizzazione di un ponte. Incaricò architetti e ingegneri, ma rinunciò visto il costo eccessivo dell’opera.

L’idea di un ponte sottomarino tra Sicilia e Calabria

Più tardi, nel 1870, si era anche pensato a un allacciamento sottomarino di 22 km, proposta dall’ingegner Carlo Alberto Navone. Il progetto, che si ispirava a quello di Napoleone di una galleria sotto la Manica, prevedeva di entrare in galleria a Contesse e, scendendo a 150 metri, sottopassare Messina e Ganzirri attraversando lo stretto fino a Punta Pezzo e risalendo a Torre Cavallo. Un progetto di ponte sospeso, articolato in cinque campate fu studiato nel 1883 da un gruppo di ingegneri delle ferrovie, ma non se ne fece nulla.

Nel 1908 il tremendo terremoto che colpì Messina fece ripensare all’opera. Nel 1909 fu pubblicato uno studio geologico della zona, ma si riparlò di galleria sottomarina solo nel 1921. Fu allora che l’ingegner Emerico Vismara, al Congresso geografico di Firenze, presentò uno studio di galleria sotto lo stretto di Messina.

L’ultimo tentativo fu fatto nell’immediata vigilia dell’ultimo conflitto mondiale. Le ricerche compiute, però, smorzarono ogni speranza. Nel 1934 il generale del genio navale, Antonino Calabretta, presentò un progetto di ponte tra Punta Faro e Punta Pezzo. l’anno successivo il comandante Filippo Corridoni suggerì invece la posa di un enorme tubo d’acciaio sottomarino per il transito ferroviario e veicolare. Ma nulla fu fatto.

Gli anni Cinquanta e il rilancio del Ponte sullo Stretto

Bisogna andare avanti al 1952 per un nuovo rilancio dell’iniziativa. David B. Steinman, uno dei più qualificati e prestigiosi progettisti di ponti sospesi, ebbe incarico di redigere un progetto preliminare. Il progetto prevedeva di scavalcare lo Stretto in tre balzi con due piloni, alti 220 metri sopra il livello dell’acqua e per 120 metri sotto il mare, con ascensori di controllo delle strutture dal basso sul fondo dello stretto fino alla sommità.

Questo Ponte sullo Stretto prevedeva anche una luce centrale di 1.524 metri. Avrebbe superato il record mondiale di campata libera del Golden Gate Bridge (1.275 metri). Sarebbero stati inclusi avuto cavi, tesi tra i piloni, di un metro di diametro. La costruzione avrebbe richiesto il lavoro di 12mila operai e una spesa intorno ai 100 miliardi di lire.

Proprio sulla base di questo progetto, nel 1955 la Regione Siciliana commissionò alla Fondazione Lerici del Politecnico di Milano uno studio geofisico per verificare la natura delle formazioni tanto sulle sponde che sul fondo dello Stretto. Nel 1957 l’architetto Armando Brasini propose, senza alcun seguito, ancora un progetto di ponte a più campate sospese su piloni emergenti da isole artificiali.

Ponte sullo Stretto: il presente

Nel 1968, venne emanata la legge 384 che conferiva all’ANAS, alle Ferrovie dello Stato, e al CNR l’incarico di acquisire ulteriori elementi di giudizio circa la fattibilità dell’impresa. L’anno successivo venne bandito il “Concorso internazionale di idee“. L’obiettivo era un progetto di attraversamento stabile stradale e ferroviario dello Stretto di Messina. Furono presentati 143 progetti, provenienti da tutto il mondo. Furono assegnati 12 premi, 6 primi premi ex aequo di 15 milioni di lire e 6 secondi premi ex aequo di 3 milioni di lire.

Nel corso dei decenni furono proposte davvero tante idee, tra ponti, tunnel, ponti-zattera e anche un istmo. Nel 1957 una compagnia propose di realizzare un istmo tra Ganzirri e Punta Pezzo. Non mancarono neppure i progetti approvati. Nel 2006, ad esempio, venne firmato un contratto per la progettazione e la realizzazione dell’opera, ma l’iter si bloccò. Con un rapido salto arriviamo al presente e al mese di novembre del 2021.

Il ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini ha annunciato l’affidamento di uno studio di fattibilità. «È in avvio di assegnazione lo studio di fattibilità per la realizzazione del Ponte sullo Stretto: la commissione ha scartato l’ipotesi del tunnel, ed ora si deve valutare quale soluzione, tra quella del ponte a più campate o a una campata, è quella più fattibile», ha spiegato.

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