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Testimonianza e memoria di una pagina di storia della Sicilia.

  • Recuperate al largo di Lampedusa la campana di bronzo e la chiesuola della bussola del Piroscafo Egadi.
  • L’imbarcazione affondò nel 1941, in seguito a un bombardamento aereo degli inglesi.
  • In quell’occasione morirono 44 persone.

Al largo dell’isola di Lampedusa sono state recuperate la campana di bordo in bronzo e la chiesuola della bussola del Piroscafo Egadi, bombardato e affondato dagli inglesi nel 1941. Si trovavano a 76 metri di profondità, in acque nazionali. In quell’occasione persero la vita 44 persone. Il recupero rientra nella indagini per la documentazione dei relitti navali della “Battaglia dei Convogli del Mediterraneo della Seconda Guerra Mondiale“. La ricerca è condotta dalla Società per la Documentazione dei Siti Sommersi e dalla Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana.

Il recupero a opera degli altofondalisti e le operazioni di identificazione effettuate dagli studiosi restituiscono non solo una preziosa testimonianza, ma anche la memoria di una pagina dolorosa della storia della Sicilia. Dietro gli oggetti, infatti, c’è ancora il sangue delle vittime, la cui vita è stata stroncata da un’azione di guerra. «A tutti loro dedico un pensiero e mi piacerebbe che, quando questi oggetti verranno esposti, una targa ne possa ricordare il nome, affinché restino scolpiti nel cuore, onorando anche il gesto eroico di chi, come il direttore di macchina, in quella circostanza si rifiutò di abbandonare la nave per salvarsi la vita», ha detto Alberto Samonà, assessore dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana.

Le vicende del Piroscafo Egadi

Il piroscafo Egadi, varato nel 1929, apparteneva alla Società Anonima di Navigazione “La Meridionale” di Palermo. Era adibito al servizio posta e passeggeri tra Trapani, Marsala, Mazara del Vallo, le isole Egadi, Pantelleria, Linosa e Lampedusa, che continuò a svolgere anche durante la guerra, fino al momento del suo affondamento. La cronaca racconta che era salpato da Lampedusa la notte del 31 agosto 1941 con direzione Pantelleria, quando venne attaccato da cinque aerosiluranti britannici decollati da Malta che la colpirono determinandone l’affondamento. A bordo vi erano 109 persone tra equipaggio e passeggeri: nell’esplosione vi furono 44 vittime, tra cui il comandante e il direttore di macchina. Riuscirono a salvarsi 65 superstiti, a bordo di scialuppe. Di questi, 45 riuscirono a raggiungere Pantelleria, mentre 20 vennero salvati dalla nave ospedale Virgilio. Foto di repertorio: Marek Okon on Unsplash.

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