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Immagine       Nella Piazza del Duomo  principale spazio pubblico di Termini Imerese inteso come “U chianu a Matrici” sorge, proprio accanto alla Chiesa Madre, l’antico palazzo di città ancora oggi sede di rappresentanza del comune. Al suo interno, a sinistra poco oltre l’ingresso principale, è la Sala del Magistrato o Cammara Picta importante esempio di arte, storia, ma anche curiosità. Al suo interno racchiude infatti una pregevole opera, ovvero uno splendido soffitto a cassettoni,  affrescato nel ‘600 dal noto architetto termitano Vincenzo La Barbera autore di progetti di numerose opere pubbliche di grande rilevanza in buona parte commissionatigli  dal clero e dalla aristocrazia palermitana.   E’ un’opera nella quale viene rappresentata la storia della città che, partendo dalle sue origini mitologiche,  attraversa le vicende di Hìmera, fino a raggiungere il periodo romano che, dopo la distruzione della importante colonia greca, vide la nascita del nuovo nucleo urbano di Termini Imerese. Il sito meriterebbe certamente di far parte dei  percorsi turistico-culturali della nostra regione ma ne resta ai margini, visitato da pochi “fortunati” ivi istradati occasionalmente da benemerite associazioni locali.

       Il percorso pittorico proposto dal La Barbera è certamente storico ma va anche inquadrato in un contesto di tematiche a carattere politico e religioso. Sono due i personaggi principali che emergono nella rappresentazione; il primo è Stenio, cittadino termitano vissuto nel I° secolo a.c. che, ingiustamente accusato da Gaio Licinio Verre allora governatore della Sicilia, venne con successo difeso davanti al senato romano  dal grande Cicerone.  L’altro è Tisia di Imera ovvero Stesicoro cioè ordinatore di cori. Stesicoro, le cui vere origini sono incerte, viene comunque unanimemente considerato, e lo si intuisce anche dal nome, cittadino imerese; qui egli infatti visse e compose la maggior parte delle sue pregevoli opere.       E lo sguardo di un visitatore attento soffermandosi sulla sua immagine non può qui non notare un aspetto singolare se non addirittura curioso. Stesicoro infatti, vissuto tra il 600 ed il 500 a.c. viene raffigurato dal La Barbera nell’atto di suonare un (contrabasso viste le dimensioni?) o violoncello; comunque un simil strumento da gamba che, certamente coevo dell’autore del dipinto era invece ben lontano dall’esistere nel periodo storico in cui visse Stesicoro che, ad ogni buon conto, documenti dell’epoca ci descrivono comunque come solito accompagnarsi con la cetra, strumento che certamente ben altra forma aveva. – Curiosità a parte la Cammara Picta di Termini Imerese è un piccolo tesoro che val la pena conoscere e che fa parte di quell’immenso  patrimonio artistico spesso “nascosto” della nostra Sicilia.

Nando Cimino