Sei su Telegram? Ti piacciono le nostre notizie? Segui il canale di SiciliaFan! Iscriviti, cliccando qui!
UNISCITI

Allarme per il pomodoro siciliano. Dopo gli attacchi all'olio dell'isola in virtù delle importazioni record dalla Tunisia, Coldiretti accende i riflettori su un altro importante versante economico del meridione. 

I prodotti base della dieta mediterranea Made in Italy sotto attacco con le importazioni di pomodoro dal Marocco in Europa che sono raddoppiate a gennaio rispetto allo stesso mese dello scorso anno superando i contingenti di importazione fissati dall’accordo tra Unione Europea e Marocco. L’accordo con il Marocco è fortemente contestato dai produttori agricoli perché nel paese africano è permesso l’uso di pesticidi pericolosi per la salute che sono vietati in Europa ma anche perché le coltivazioni sono realizzate in condizioni di dumping sociale per il basso costo della manodopera.

Tra l’altro recentemente la Corte di Giustizia Europea ha deciso l’annullamento dell'accordo commerciale Ue-Marocco, che danneggia il territorio del Sahara occidentale, dove abita il popolo saharawi. Coldiretti chiede che la Commissione attivi urgentemente le clausole di salvaguardia previste dall’accordo, vista la grave perturbazione di mercato creata dall’eccessivo aumento delle importazioni, che rischia di mettere in ginocchio territori, soprattutto in Sicilia e Puglia già minacciati dal possibile via libera all'accesso temporaneo supplementare sul mercato dell'Unione di 35 mila tonnellate di olio d'oliva tunisino a dazio zero, per il 2016 e 2017.

L’Italia produce oltre un milione di tonnellate di pomodoro da mensa in pieno campo e in serra, con la Sicilia leader di settore. Con le importazioni è aumentato il rischio di frodi con il pomodoro marocchino venduto come italiano e le quotazioni al produttore agricolo sono crollate del 43,7% nella prima settimana di gennaio su livelli insostenibili secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Ismea rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.