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Terremoto Sicilia, nuovo episodio. La scossa, di magnitudo 3.1, è stata registrata alle ore 3,23 al largo della costa sudoccidentale della Calabria, con conseguenze anche sull’Isola. Il sisma ha avuto ipocentro a 11 chilometri di profondità ed epicentro a 12 chilometri da Palmi (Reggio Calabria) e 25 da Messina. Per fortuna non si registrano danni a persone o cose. Quello di oggi è l’ultimo – in ordine cronologico – di una serie di episodi. Da diversi giorni trema la terra tra Sicilia e Calabria.

Terremoto in Sicilia, continuano le scosse

Domenica 30 settembre si è verificata una scossa di magnitudo 2.9, registrata alle ore 3:56  al largo delle Isole Eolie. Secondo quanto rilevato dagli esperti dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, il sisma ha avuto ipocentro a 259 chilometri di profondità. L’epicentro è stato registrato a 13 chilometri da Malfa, in provincia di Messina.

Ancora, nella giornata di lunedì 1 ottobre sono state registrate quattro nuove scosse nel Catanese e a largo della costa siracusana. Alle ore 19,24 nella zona nord-orientale dell’Etna, a 8 chilometri di distanza da Linguaglossa, i sismografi dell’istituto nazionale di geofisica e vulcanologia hanno registrato una scossa di magnitudo 3.5 della scala Richter e a una profondità di soli due chilometri.

Altre due scosse sono state registrate a Biancavilla. La prima, di magnitudo 2.1 è avvenuta a 4 chilometri dal centro abitato alle ore 21,31, ad una profondità di 23 chilometri. Poco dopo un’altra scossa, di magnitudo 2.1, è avvenuta nella stessa zona a tre chilometri da Biancavilla alle ore 21,50 ad una profondità di 24 chilometri.

Ancora, è stata registrata una scossa di terremoto di magnitudo 2.7 è a largo della costa Siracusana, ad una profondità di 11 chilometri alle 03:20.

Terremoto Sicilia: le cause

Secondo gli esperti, all’origine di questi terremoti ci sarebbe il graduale sprofondamento dell’antico oceano Tetide sotto il Mar Tirreno. L’ultimo frammento, che sopravvive nel Mar Ionio, si piega sotto la calabria e sprofonda nel mantello, sotto il Mar Tirreno, dando luogo a un’attività sismica particolarmente profonda. Lungo queste strutture risale materiale del mantello che formava il basamento dell’oceano mesozoico, da una profondità di circa 10-15 chilomentri.