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Ancor prima dell'avvento della medicina così come la conosciamo, del cristianesimo e di tutto quello che oggi ci caratterizza, in Sicilia le superstizioni ed i rituali avevano una forte presa sulla vita di tutti i giorni.

Oggi, a secoli di distanza, alcuni di quei rimedi sono ancora utilizzati. 

Allora, “e dico allora”, i nostri antenati credevano nella iettatura. Molti disturbi e malanni del corpo erano attribuiti alla iattura buttataci addosso da qualcuno.
In particolare le donne con gli occhi azzurri non erano ben viste, perchè si credeva avessero un legame forte con i poteri occulti e le maledizioni (ancora oggi io ce l'ho con le bionde!).


Un altro rituale molto praticato era quello di purificazione prima di abbandonare una casa e trasferirsi come nuova coppia in un altro luogo: si spazzava la casa con una scopa nuova, si spargeva del sale lungo gli angoli della casa e si salutava sempre, chiedendo il permesso, soprattutto quando si entrava in una casa vuota.

 

Tra i rimedi popolari più comuni poteva mancare il limone?
Esso veniva e viene tutt'ora usato per disinfettare, curare una ferita, combattere la dissenteria, conservare meglio i cibi, etc.

Alcuni rimedi per curare le infezioni fungine e le scottature, invece, prevedevano l'uso della saliva. Veniva spalmata sulla pelle e poi si recitava una preghiera.
Si ritiene che questa usanza fosse stata importata in Sicilia da alcuni uomini sardi.
Lo so, è abbastanza disgustoso

E le ferite?

Come si curavano le ferite?
Scommetto che qualcuno di voi già sa rispondere a questa domanda.
Per farle guarire prima si usavano le foglie dei fichidindia. Le famose “pala i ficurinia”. Perdonate il mio dialetto provinciale e sempliciotto.
La linfa che sgorga da queste foglie giganti e piene di spine è ricca di minerali e vitamine. Pensate che uno studio del 2003 condotto dall'università messinese ha mostrato come una cremina fatta proprio con i fichidindia aiutasse le ferite a guarire prima. Meglio addirittura di molti unguenti commerciali reperibili nelle nostre farmacie.

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Autore | Viola Dante