Il panettone artigianale è sempre più protagonista del Natale italiano. E la Sicilia, ancora una volta, si conferma terra di eccellenze: tra i migliori panettoni emergenti d’Italia secondo il Gambero Rosso, tre arrivano dall’isola.
Negli ultimi anni il panorama della pasticceria artigianale italiana ha conosciuto una vera e propria rivoluzione. Sempre più maestri pasticcieri e panificatori scelgono di investire in lievitazioni lente, ingredienti selezionati e tecniche tradizionali, per dare vita a panettoni che nulla hanno da invidiare a quelli delle grandi firme. In questo contesto, la Sicilia si distingue per creatività, qualità e radicamento nel territorio.
La nuova classifica pubblicata dal Gambero Rosso – frutto di una degustazione alla cieca su 43 panettoni artigianali emergenti – ha premiato 18 prodotti in tutta Italia. E tra questi, ben tre arrivano dalla Sicilia: una pasticceria e un laboratorio in provincia di Catania e un panificio a Trapani. Un risultato che racconta l’impegno di giovani artigiani capaci di innovare senza perdere il legame con la tradizione.
La Sicilia conquista il Gambero Rosso
La selezione del Gambero Rosso si è concentrata su una nicchia preziosa: i panettoni artigianali emergenti, ovvero quelli realizzati da produttori non ancora noti al grande pubblico, ma già capaci di distinguersi per qualità tecnica, equilibrio gustativo e originalità. La valutazione, condotta rigorosamente alla cieca, ha coinvolto esperti del settore e si è svolta su criteri precisi: aspetto, profumo, alveolatura, umidità, gusto e texture.
Tre nomi siciliani hanno convinto la giuria. Si tratta di Marco De Natale, della pasticceria di famiglia a Fiumefreddo di Sicilia (Catania), Mario Privitera del laboratorio PrimAlkimia ad Acireale, e Pietro Cardillo, del panificio A Maidda a Trapani. Ognuno con un’identità ben distinta, ma accomunati dalla stessa passione per il lievitato natalizio per eccellenza.
Marco De Natale: eleganza e precisione a Fiumefreddo
Nel piccolo comune etneo di Fiumefreddo di Sicilia, Marco De Natale porta avanti la storica pasticceria fondata negli anni ’80 dal padre Salvatore. Allievo di Ezio Marinato, uno dei più noti maestri panificatori italiani, De Natale ha conquistato il Gambero Rosso con un panettone basso dalla glassa composta, decorata con zuccherini e mandorle grezze.
La giuria ne ha elogiato l’estetica curata e l’interno “giallo ocra, con una trama omogeneamente alveolata”, arricchito da vaniglia e scorze d’arancia siciliana. Al naso emergono note agrumate e liquorose, che al palato risultano più delicate. Nonostante alcune sospensioni di frutta poco incisive, il vero punto di forza è la texture: “morbida e filante al tatto, umida e solubile al punto giusto”.

Un risultato che premia tecnica, sensibilità e il desiderio di reinterpretare il panettone tradizionale con equilibrio.
Mario Privitera: l’alchimia degli aromi ad Acireale
Sempre in provincia di Catania, ad Acireale, nasce il progetto PrimAlkimia, guidato da Mario Privitera. Lievitista autodidatta, Privitera ha fatto del panettone una vera arte, combinando rigore tecnico e immaginazione. La sua filosofia si basa su alcuni capisaldi: lievito madre vivo, farine selezionate, burro francese di alta qualità, e frutta candita artigianalmente in 14 giorni.
Ogni elemento del panettone viene trattato con cura: arance, limoni e mandarini locali danno vita a profumi intensi e persistenti. Le versioni classiche contengono scorze d’arancia e cedro candito, con uvetta italiana; quelle creative esplorano nuovi territori sensoriali.
Tra le sue creazioni più iconiche, spicca “L’Amuri di Aci”, un pandolce a forma di cuore che omaggia la leggenda di Aci e Galatea. L’impasto, a lunga lievitazione, combina limone dell’Etna, fragole candite e crema al latte di capra Girgentana aromatizzata al rum bianco, con copertura di cioccolato ruby e fragole liofilizzate.
Un dolce che emoziona per complessità, equilibrio e originalità. E che conferma l’avanguardia siciliana nel mondo dei lievitati.
Pietro Cardillo: l’anima del galup a Trapani
Spostandosi a Trapani, il riconoscimento va a Pietro Cardillo, fondatore del panificio A Maidda. Il suo è un panettone di tipo piemontese galup, caratterizzato da assenza di glassa e una cupola ambrata con scarpatura irregolare. L’aspetto rustico anticipa un interno sorprendente.
“La fetta è generosa di frutta e attraversata da ampi alveoli”, osserva la giuria. L’aroma è un bouquet di agrumi – arancia, mandarino, limone – intrecciato a note vanigliate e lattiche, con una lieve nota alcolica che ne esalta la complessità.
Al palato si distingue per semplicità ed equilibrio: il morso è burroso, non eccessivamente dolce e molto armonico. Le scorze di cedro candito risultano meno incisive, ma l’esperienza complessiva è più che appagante, grazie a una texture filante e solubile.
Un panettone che racconta una Sicilia capace di reinterpretare anche le tradizioni del Nord Italia con stile e competenza.
La presenza di tre produttori siciliani tra i migliori panettoni emergenti d’Italia conferma un trend ormai consolidato: la Sicilia è sempre più protagonista della pasticceria artigianale nazionale, grazie a un mix virtuoso di materie prime eccellenti, competenze tecniche e tradizione.
