Sei su Telegram? Ti piacciono le nostre notizie? Segui il canale di SiciliaFan! Iscriviti, cliccando qui!
UNISCITI

Si è concluso ieri a Bisacquino il progetto “I sapori del futuro”, finanziato dall’assessorato regionale all’Istruzione e alla formazione. L’iniziativa, promossa dall’istituto “Don Calogero Di Vincenti” di Bisacquino, ha visto la collaborazione del Dipartimento di Agraria dell’Università di Palermo e della Smap con la rete de “Le vie del cibo della lunga vita”. 

L’evento conclusivo ha trasformato la scuola in un laboratorio di saperi e sapori, ponendo l’attenzione sul legame tra alimentazione, salute e identità del territorio. Ad aprire la giornata è stato il dirigente scolastico, Giuseppe Zambito, che ha ribadito il ruolo cruciale delle istituzioni scolastiche nella promozione della dieta mediterranea: “È fondamentale che la scuola promuova le tradizioni culinarie del territorio non solo come atto di memoria, ma come strumento per far comprendere ai giovani l’importanza di mangiare bene utilizzando i prodotti locali”.

Sulla stessa linea l’intervento del professore Nicola Francesca dell’Università di Palermo, che ha dialogato con gli alunni sulla consapevolezza delle scelte alimentari. “Sapere cosa portiamo in tavola è determinante per la nostra salute”, ha detto definendo l’iniziativa come la base per future esperienze di collaborazione tra università e scuole. Hanno partecipato all’iniziativa anche studenti dell’istituto comprensivo di Chiusa Sclafani, Giuliana e Contessa Entellina, guidato dalla dirigente Arianna Ditta.

Un momento di commozione e valore storico è stato offerto dagli alunni di Contessa Entellina, che hanno intonato canti della tradizione Arbëreshë. Protagoniste della giornata anche tre nonne del territorio, che hanno guidato gli alunni nella preparazione di piatti simbolo: la “Ranza e ciura”, focaccia di origine araba tipica di Chiusa Sclafani e i dolci natalizi della tradizione con i fichi secchi. La manifestazione si è conclusa con una degustazione dei prodotti realizzati, unendo simbolicamente in un unico momento conviviale la teoria scientifica, l’arte culinaria e il patrimonio storico locale.

Articoli correlati