A Porticello, nel Palermitano, la spiaggia più sporca d’Italia

Più di 2.250 rifiuti in appena 100 metri di spiaggia. La spiaggia di Olivella, a Porticello nel comune di Sant Flavia (Palermo) è maglia nera nella speciale classifica italiana. È quanto emerge dall'indagine "Beach litter" realizzata e curata per il terzo anno da Legambiente, che ha monitorato nel mese di maggio 47 spiagge italiane. Quello di Santa Flavia è un litorale circondato e sfregiato pesantemente anche da manufatti di cemento pericolanti.

Si tratta di una spiaggia che in passato era una rinomata sede balneare e sala di intrattenimento, "e oggi è pericolosamente e colpevolmente lasciata al più completo degrado, impoverita dalle sue stesse rovine e da quelle delle strutture limitrofe completamente distrutte e ricolme di ogni fattispecie di rifiuti. La spiaggia è ormai un ricordo, ridotta a cloaca con un substrato di alghe morte". I volontari di Legambiente hanno trovato rifiuti di tutti i generi: varie qualità di materie plastiche e reti e tessuti di varia origine, i ben più preoccupanti flaconi, e non ce ne sono pochi, di diserbante targati Monsanto, o di oli meccanici e copertoni d'auto, tutte bombe ecologiche pronte a deflagrare e presenti in grandi quantità ad ogni centinaio di metri percorsi.

E dall'indagine ne esce male anche la spiaggia di San Cataldo, nel territorio di Trappeto. Qua i volontari di Legambiente hanno trovato 1.129 rifiuti. "È davvero sconfortante essere sempre i primi nelle graduatorie in negativo – ha commentato Gianfranco Zanna, presidente regionale di Legambiente Sicilia – Il cattivo stato di questi siti è un miscuglio di cattiva amministrazione del territorio e maleducazione dei cittadini. Quello che possiamo, e dobbiamo fare è spingere le persone ad avere cura e rispetto dell’ambiente e pressare le amministrazioni locali e regionale affinché capiscano che le nostre coste e il nostro mare sono una risorsa da difendere e rilanciare".

Dalle indagini di Legambiente emerge che la top ten dei rifiuti spiaggiati più trovati sono tre piccoli ma pericolosi oggetti: al primo posto ci sono i pezzi di plastica e polistirolo (22,3%), di dimensioni inferiori ai 50 centimetri, che costituiscono quasi un quarto dei rifiuti trovati. Secondo posto per i cotton fioc (13,2%) per un totale di 4.412 pezzi, diretta conseguenza della scorretta abitudine di "smaltire" questi rifiuti gettandoli nel wc e dell'inefficacia degli impianti di depurazione. Terzo posto in classifica per i mozziconi di sigaretta (7,9%): in particolare l'indagine di Legambiente ne ha contati 2.642, una quantità pari al contenuto di 132 di pacchetti, il 3% in più rispetto all'indagine del 2015. L'indagine è stata eseguita dai volontari di Legambiente nel mese di maggio 2016

 

Fausto Rossi