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Agroalimentare: ricerca e alta formazione nell’Agrigentino con partner da 3 regioni italiane

Università, imprese ed enti di ricerca insieme per lo sviluppo del settore cerealicolo

S. STEFANO DI QUISQUINA (AG), 17 GEN. La Sicilia è la seconda regione d’Italia per produzione di grano duro  dopo la Puglia mentre l’Italia è il primo paese al mondo per produzione e consumo di pasta. Investire nel settore della cerealicoltura mediterranea è quindi fortemente strategico. Nasce anche da questi presupposti l’attività dell’azienda Pietranera della Fondazione Angelo e Salvatore Lima Mancuso, a Santo Stefano di Quisquina (Agrigento) che oggi ha ospitato l’evento “L’alta formazione: propulsore di sviluppo dell’agricoltura meridionale” che fa parte del più ampio progetto Iscocem, Sviluppo tecnologico e innovazione per la sostenibilità e competitività della cerealicoltura meridionale (progetto PON 01_01145 Ricerca e competitività 2007-2013). Il progetto – partito nel novembre 2011 e che si concluderà nel prossimo mese di maggio – è stato finanziato con 15 milioni e 800 mila euro e vede coinvolti 19 soggetti con sede fra Puglia, Calabria e Sicilia di cui 9 imprese private, 6 Università (Palermo, Catania, Foggia, Bari e Reggio Calabria) e 4 enti di ricerca.

Obiettivo del progetto è lo sviluppo della competitività del settore cerealicolo meridionale, attraverso la ricerca e la formazione. Dieci giovani, siciliani e pugliesi, hanno ricevuto questa mattina da Roberto Lagalla, Rettore dell’Università di Palermo, gli attestati per la frequenza del corso “Tecnici di ricerca nel settore della cerealicoltura mediterranea”, ospitato all’azienda Pietranera.

“Nel pieno entroterra siciliano e in una sede d’eccellenza come la Fondazione Lima Mancuso il corso – ha spiegato Giuseppe Di Miceli, coordinatore didattico del percorso formativo – ha formato personale altamente specializzato attraverso formazione in aula, in laboratorio ma anche presso aziende del settore e all’estero, in Tunisia, uno dei maggiori produttori al mondo di grano con una produzione di circa un milione di ettari di frumento duro. Queste figure potranno inserirsi in aziende agroalimentari italiane o decidere di avviare attività di start-up di impresa, beneficiando dell’affiancamento di tutor”. All’incontro hanno partecipato Mariella Lo Bello, assessore regionale all’istruzione e alla formazione professionale e Nino Caleca, assessore regionale all’agricoltura.

“La nostra fondazione  – ha sottolineato Cesare Piacentino, presidente della Fondazione Lima Mancuso – svolge da 40 anni attività di ricerca e formazione nel settore della cerealicoltura e questo progetto, di grande respiro, rappresenta un momento importante sia per l’entità del finanziamento che per i risultati di ricerca raggiunti grazie al prestigio dei partner coinvolti”.

 

 

Angela Abbate 
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