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Allerta morbillo in Italia, più di 1.000 casi dall’inizio del 2014

Con più di 1.000 casi registrati nei primi quattro mesi del 2014 si può parlare di allerta morbillo in Italia: questo quanto segnalato dagli esperti in occasione del 70esimo Congresso Italiano di Pediatria, in corso a Palermo. Secondo gli specialisti la colpa è del calo delle coperture vaccinali e delle false informazioni che circolano sul web. Nel solo mese di aprile sono stati registrati 236 casi e dall'inizio dell'anno il totale è di 1.047, con un considerevole aumento rispetto al 2013, quando se ne erano registrati soltanto 700 nello stesso periodo.

Il fenomeno riguarda l'intera Europa. Come spiegato sulle pagine del Giornale di Sicilia da Susanna Esposito, presidente della Società Italiana di Infettivologia pediatrica e della Commissione dell'OMS per l'eliminazione di morbillo e rosolia congenita, «l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha creato una Commissione di esperti per attuare un Piano di prevenzione a livello europeo, al quale hanno aderito 53 Paesi dell'UE e altri Stati del mondo, con l'obiettivo di eliminare morbillo e rosolia entro il 2015».  

Gli esperti hanno sottolineato che, per quanto possa essere considerato una malattia "innocua", in realtà il morbillo è responsabile di encefalite in un caso su 1.000 e, qualora contratto in età adultà, ha numerosi effetti collaterali. Il giudizio degli specialisti sull'informazione medica "fai da te" è decisamente critico: secondo i pediatri le campagne degli antivaccinatori, molto diffuse su internet, «stanno diffondendo la falsa credenza che la vaccinazione contro morbillo, parotite e rosolia possa causare autismo».

Redazione