Segna una tappa fondamentale per la mobilità siciliana e nazionale l’inaugurazione, avvenuta oggi, del primo lotto della nuova direttrice ferroviaria ad Alta Capacità Palermo-Catania. Il viaggio inaugurale è partito dalla stazione FS Catania Aeroporto Fontanarossa per arrivare a Catenanuova, attraversando 38 chilometri di tracciato modernizzato e progettato per accogliere il futuro della mobilità ferroviaria.
L’intervento è parte di un più ampio piano di potenziamento infrastrutturale della direttrice Palermo-Catania-Messina, una delle grandi opere più attese del Sud Italia, promossa da RFI (Gruppo FS Italiane) e realizzata da una Società Consortile guidata da Webuild.
Una tratta strategica per la rete europea dei trasporti
Il nuovo lotto Bicocca-Catenanuova si inserisce in un contesto europeo: è infatti un nodo chiave del Corridoio Scandinavo-Mediterraneo della rete transeuropea TEN-T, che collegherà Helsinki (Finlandia) a La Valletta (Malta). Questo lo rende un’infrastruttura di rilevanza non solo regionale, ma internazionale.
“Un passaggio storico per la mobilità siciliana e nazionale”, è stato sottolineato durante l’evento.
Alla cerimonia hanno partecipato, in collegamento, il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, insieme al Presidente della Regione Siciliana Renato Schifani e al Commissario di governo per l’opera Filippo Palazzo.
38 chilometri di innovazione tra Catania ed Enna
La nuova tratta, lunga 38 km, si sviluppa interamente all’aperto e interessa le province di Catania ed Enna. Il tracciato include:
- 2 gallerie artificiali
- 17 viadotti
- 8 cavalcaferrovia
Uno degli aspetti più rilevanti è l’eliminazione totale dei passaggi a livello, intervento che ha migliorato sensibilmente sia la sicurezza sia la fluidità del traffico stradale nelle aree attraversate.
Le stazioni di Catania Bicocca, Motta Sant’Anastasia, Sferro e Catenanuova sono state completamente riqualificate per ospitare il nuovo doppio binario, che sarà attivato per il traffico commerciale da RFI a partire dal 2 novembre 2025.
Tempi di percorrenza ridotti, più sostenibilità e meno traffico
Una volta completata l’intera direttrice Palermo-Catania-Messina, l’opera porterà benefici concreti per cittadini e imprese:
- 2 ore per collegare Palermo e Catania (contro le attuali 3)
- 45 minuti tra Messina e Catania (risparmiando circa 30 minuti)
- Incremento del trasporto merci su rotaia, riducendo l’uso di mezzi pesanti su strada
Questo rappresenta un grande passo verso la sostenibilità, migliorando il bilancio ambientale del sistema logistico siciliano e favorendo la transizione ecologica dei trasporti.
Un impatto concreto sull’economia e sull’occupazione locale
La costruzione del lotto Bicocca-Catenanuova ha avuto un’importante ricaduta occupazionale. Durante le fasi di cantiere, sono state impiegate fino a 400 persone e coinvolte oltre 500 imprese partner.
Nel complesso dei progetti siciliani Webuild (7 in totale, di cui 6 ferroviari lungo la Palermo-Catania-Messina e 1 autostradale sulla Ragusana), si stimano:
- 7.000 posti di lavoro totali
- 4.450 lavoratori già attivi
- 2.700 fornitori coinvolti
- 770 assunzioni registrate nei primi nove mesi del 2025 nei cantieri siciliani
Numeri che testimoniano un forte impatto economico e occupazionale sul territorio, rendendo l’opera non solo un’infrastruttura strategica, ma anche un volano di sviluppo.
Un’occasione per rinnovare anche le reti idriche
I lavori per la ferrovia sono stati anche l’occasione per intervenire sulla rete idrica della Piana di Catania. Durante gli scavi, è emersa una fitta rete di condotte interrate, ormai obsolete e spesso soggette a dispersioni.
Il Consorzio di Bonifica, insieme a RFI e Webuild, ha progettato il rinnovamento di 25 km di condutture, installando tubazioni moderne, resistenti alla corrosione e agli impatti.
Un beneficio ulteriore per il territorio, che ora può contare su una rete idrica più efficiente, a vantaggio dell’agricoltura e dell’uso civile.
Un’infrastruttura che guarda al futuro della Sicilia
Il completamento della tratta Bicocca-Catenanuova è solo il primo passo di un progetto più ampio, che punta a collegare in modo veloce, sostenibile e sicuro le tre principali città siciliane.
“Un’opera che unisce l’Italia e accorcia le distanze nell’Isola”, come è stato definito da più parti durante l’inaugurazione.
Un’opera che, oltre a migliorare il trasporto, stimola l’economia, crea lavoro e riqualifica i territori, tracciando una nuova rotta per il futuro della Sicilia.
