È possibile raccontare un secolo di cultura italiana attraverso la vita di un solo autore? La risposta è sì, se quell’autore si chiama Andrea Camilleri.
Da domani, lunedì 22 dicembre, su RaiPlay arriva Camilleri Racconta – Amo le triglie di scoglio, un progetto speciale che celebra il centenario della nascita di uno degli scrittori più influenti del Novecento italiano.
Il viaggio proposto da RaiPlay attraversa l’universo creativo di Andrea Camilleri, intrecciando materiali originali e testimonianze dirette. L’obiettivo è ripercorrere la sua vita artistica, le collaborazioni più importanti, gli incontri decisivi e soprattutto la nascita del commissario Montalbano, personaggio entrato nell’immaginario collettivo italiano e internazionale.
Il progetto nasce da un’idea di Bruno Luverà per Rai Contenuti Digitali e Transmediali, diretti da Marcello Ciannamea. Al centro del racconto c’è la partecipazione di Vincenzo Mollica, che accompagna lo spettatore in un percorso narrativo pensato per il grande pubblico, senza rinunciare alla profondità.
Secondo Mollica, “Nel centenario della nascita di Andrea Camilleri, celebriamo non solo lo scrittore, ma l’artista a tutto tondo che ha attraversato il Novecento con una curiosità inesauribile. In Rai è stato attore, regista, autore e ha firmato la messa in scena delle indimenticabili commedie di Eduardo De Filippo. Con L’Alfabeto di Andrea Camilleri ripercorriamo la sua vita attraverso cento parole-chiave, dalla A di amore alla Z di Zingaretti. È un viaggio nella sua infanzia a Porto Empedocle, negli anni in Accademia, nelle stagioni creative in Rai, nei debiti affettuosi con Pirandello, Simenon e Sciascia, fino alla nascita di Montalbano e del suo inconfondibile vigatese. E poi gli incontri: con Antonio Manzini, con me e con il suo pubblico. Le immagini di una vita piena, generosa, che continua a parlarci”.
Il racconto non è celebrativo in senso retorico. È piuttosto una ricostruzione ampia e ordinata di una figura che ha cambiato il modo di raccontare l’Italia, la Sicilia e il rapporto tra lingua e identità.
Un progetto pensato per il centenario di Andrea Camilleri
Il titolo Camilleri Racconta – Amo le triglie di scoglio richiama una delle passioni dichiarate dello scrittore. È una scelta simbolica che restituisce subito il tono dell’intero progetto: personale, ironico, profondamente umano.
L’iniziativa si inserisce nel contesto delle celebrazioni per i cento anni dalla nascita di Camilleri, nato il 6 settembre 1925 a Porto Empedocle. La piattaforma RaiPlay ospita un ciclo di contenuti che non si limita alla dimensione letteraria ma abbraccia tutte le esperienze artistiche dello scrittore.
Camilleri è stato autore di romanzi, sceneggiatore, regista teatrale, dirigente Rai. La sua carriera si è sviluppata lungo decenni segnati da grandi trasformazioni culturali e mediatiche. Raccontarlo significa raccontare anche la storia della televisione pubblica e del teatro italiano del secondo Novecento.
Le cinque tappe del viaggio narrativo
Il progetto si articola in cinque tappe principali, ciascuna dedicata a un aspetto centrale della vita e dell’opera di Camilleri. Un percorso cronologico e tematico che consente allo spettatore di orientarsi con facilità.
L’alfabeto di Andrea Camilleri
La prima tappa è L’alfabeto di Andrea Camilleri. Cento parole-chiave raccontate dallo stesso autore costruiscono il romanzo della sua vita artistica e letteraria. Dalla A di amore alla Z di Zingaretti, l’alfabeto diventa una mappa narrativa che attraversa ricordi, idee, scelte e incontri.
Il formato consente di passare dall’infanzia a Porto Empedocle agli anni di formazione in Accademia, dalle prime esperienze in Rai alle influenze letterarie che hanno segnato la sua scrittura.
Gli incontri che hanno segnato un percorso
Una delle tappe più originali è Montalbano e Schiavone indagano insieme, dedicata all’incontro con Antonio Manzini, creatore del vicequestore Rocco Schiavone.
I due scrittori si sottopongono a un gioco di immaginazione. Insieme inventano l’incipit di un’indagine condotta dal commissario Montalbano e da Rocco Schiavone. È un dialogo creativo che mette in luce affinità e differenze tra due mondi narrativi molto amati dal pubblico.
Questo confronto mostra come la narrativa poliziesca italiana contemporanea sia anche una conversazione continua tra autori, stili e visioni del mondo.
I valori ideali della vita secondo Camilleri
Un altro momento centrale del progetto è Camilleri e i valori ideali della vita. In questo episodio Vincenzo Mollica incontra Andrea Camilleri alla vigilia della trasmissione televisiva Conversazione su Tiresia, andata in onda su Rai Uno nel marzo 2019.
Camilleri traccia una vera e propria mappa dei valori che hanno guidato la sua vita. Dalla libertà di pensiero all’impegno civile, dalla curiosità intellettuale all’ironia come strumento di resistenza. È un racconto che assume il valore di un testamento ideale, lasciato con lucidità e serenità.
Il commissario Montalbano raccontato dal suo autore
Non poteva mancare una tappa interamente dedicata a Il mio Montalbano. In questo episodio Camilleri ricostruisce la nascita del personaggio, la scelta del nome, l’evoluzione della sua identità nel tempo.
Il commissario Montalbano nasce come figura profondamente legata alla Sicilia ma capace di parlare a un pubblico universale. Il suo successo non è casuale. Deriva da una scrittura che mescola lingua italiana e dialetto, ironia e malinconia, indagine poliziesca e riflessione morale.
In questo contesto interviene anche Luca Zingaretti, che racconta il lungo provino per la scelta dell’attore destinato a interpretare Montalbano. Un processo complesso che ha portato alla costruzione di uno dei personaggi televisivi più iconici della Rai.
Il commissario è diventato nel tempo un simbolo della serialità italiana di qualità, contribuendo alla diffusione internazionale della fiction Rai.
La festa per i novant’anni e il legame con la Rai
L’ultima tappa del viaggio è Novanta, dedicata alla festa per i novant’anni di Andrea Camilleri, celebrata il 6 settembre 2015. Le immagini e le parole raccontano una giornata speciale, vissuta in strada, in via Asiago, di fronte al palazzo della radiofonia Rai.
Camilleri viene festeggiato dal pubblico, dai colleghi, dagli amici. È una celebrazione popolare, coerente con il suo modo di essere e di comunicare. Un autore capace di parlare a tutti senza mai semplificare il pensiero.
Il legame con la Rai attraversa tutta la sua carriera. Camilleri ha lavorato come attore, regista, autore e dirigente. Ha firmato la messa in scena delle commedie di Eduardo De Filippo e ha contribuito alla crescita culturale del servizio pubblico.
Un’eredità culturale che continua a parlare
Camilleri Racconta – Amo le triglie di scoglio non è solo un omaggio. È un archivio narrativo che permette di comprendere perché Andrea Camilleri continui a essere letto, visto e ascoltato anche dopo la sua scomparsa.
Il suo rapporto con Luigi Pirandello, Georges Simenon e Leonardo Sciascia emerge come un dialogo costante tra tradizione e innovazione. La lingua vigatese diventa strumento di libertà espressiva e identitaria.
La scelta di RaiPlay come piattaforma consente a questo patrimonio di raggiungere nuove generazioni, offrendo contenuti accessibili ma rigorosi.
Lo sapevi che…
- Andrea Camilleri iniziò la sua carriera in Rai negli anni Cinquanta.
- Il nome Montalbano è un omaggio allo scrittore spagnolo Manuel Vázquez Montalbán.
- Camilleri ha scritto oltre cento libri tra romanzi, saggi e racconti.
- Il vigatese è una lingua letteraria costruita, non un dialetto reale.
- Le fiction di Montalbano sono tra i prodotti Rai più esportati all’estero.
FAQ – Domande frequenti
Dove si può vedere “Camilleri Racconta – Amo le triglie di scoglio”?
Su RaiPlay, gratuitamente.
Quanti episodi compongono il progetto?
Cinque tappe narrative principali.
Sono presenti materiali inediti?
Sì, tra interviste e contenuti originali.
Si parla anche della carriera televisiva di Camilleri?
Sì, in modo approfondito.
È adatto anche a chi non conosce Montalbano?
Sì, il racconto è pensato per tutti.
